Maksym Kagal, il campione del mondo di kickboxing morto in battaglia per difendere Mariupol. Si era arruolato nel Battaglione Azov. Il messaggio dell’allenatore della squadra nazionale di kickboxing.
E’ caduto in battaglia, per difendere il suo Paese. Maksym Kagal, 30 anni, ha perso la vita combattendo per proteggere una delle città più devastate dall’inizio del conflitto. Mariupol è sotto assedio da settimane, falcidiata dalle bombe, uno dei luoghi simbolo delle atrocità di questa guerra, con i civili costretti a seppellire i morti per le strade a causa dei continui attacchi. Si stima che oltre 100mila persone siano ancora intrappolate a Mariupol, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di disastro umanitario con civili in uno “stato drammatico, senza cibo, acqua, medicine e sotto bombardamenti costanti”.
Kagal, originario di Kremenchug, si era arruolato nel Battaglione Azov, gruppo militare dichiaratamente nazionalista e di estrema destra, inserito dopo l’invasione russa nell’esercito di Kiev e impegnato dal 2014 nelle manovre militari nel Donbass. A dare la notizia del suo decesso è stato il quotidiano ucraino The Kyiv Independent, che fa risalire la data della morte al 26 marzo.
⚡️Ukrainian kickboxing champion killed in combat while defending Mariupol.
Maksym Kagal, ISKA kickboxing champion among adults, was killed in a battle for Ukraine’s besieged city Mariupol.
Kagal served in the Azov Battalion. His death was reported by his coach. pic.twitter.com/f7KWDH6qRT
— WAR IN UKRAINE 2022 (@WARUKRAINE2022) March 27, 2022
Maksym Kagal, eroe in patria: morto per difendere Mriupol. L’ultimo saluto del suo allenatore
Kagal faceva parte della squadra di kickboxing nazionale, con cui aveva gareggiato conquistando il primo successo mondiale ucraino in questa disciplina. “Dormi tranquillo, fratello, la terra è tua, ti vendicheremo”, è stato l’ultimo messaggio del suo allenatore Oleg Skirt, citato da Ukrinform.
Il 30enne campione del mondo di kickboxing non è stato l’unico atleta a decidere di combattere per difendere il proprio Paese. Tanti sportivi, ed ex, in questi giorni sono scesi in battaglia per proteggere l’Ucraina.
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Tra questi c’è l’ex pugile Vladimir Klitschko, campione del mondo dei pesi massimi, fratello di Vitalji che da quasi otto anni è il Sindaco di Kiev. Ancora, gli ex tennisti Sergey Stakhovsky e Andrei Medvedev, l’ex leggenda del basket ucraino Sacha Volkov e i pugili Usyk e Lomachenko.