Non avrebbe mai violentato l’ex moglie e 4 ragazze che ha frequentato dopo di lei. Si è difeso così Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico arrestato lo scorso maggio, accusato di aver abusato di una studentessa 21enne, dopo averla stordita con una forte dose di antidepressivi. I suoi legali hanno chiesto di assolverlo praticamente per tutti i reati contestati.
Nessun abuso, niente farmaci per stordire le sue partner, ma solo normali relazioni sentimentali. Si è difeso così Antonio Di Fazio nel corso del processo a suo carico, celebrato con rito abbreviato davanti al gup Anna Magelli. Una linea tenuta dai suoi legali, gli avvocati Mauro Carelli e Giuseppina Cimarusti, che hanno chiesto al giudice di assolverlo praticamente da tutti gli episodi di violenza sessuale contestati.
Nel maggio scorso Di Fazio, titolare della Global Pharma, è stato arrestato per gli abusi commessi su una studentessa 21enne della Bocconi. La ragazza, amica di famiglia, era andata nel suo ufficio per un colloquio in vista di uno stage. L’imprenditore le aveva offerto un caffè e subito dopo la giovane si era sentita male. Di Fazio a quel punto l’aveva portata nella casa, affacciata su Parco Sempione, dove abitava l’anziana madre e dove ospitava spesso il figlio 12enne. E lì aveva approfittato di lei, dopo averla fotografata senza vestiti.
Dopo il suo arresto, dai suoi pc e dai suoi telefoni sono emersi tanti altri scatti di giovani donne, incoscienti e seminude. Tra loro, altre 4 giovani donne hanno denunciato Di Fazio e a loro si è unita l’ex moglie da cui ha avuto un figlio.
I legali di Di Fazio hanno cercato di dare una spiegazione per ciascuna delle violenze contestate. E hanno chiesto al gup di assolverlo per le violenze alla moglie e a 4 delle ragazze. Per il quinto episodio, quello della 21enne bocconiana, invece, l’imprenditore ha cercato di minimizzare.
Il 10 dicembre scorso, interrogato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, aveva cercato di trovare una giustificazione per ogni cosa. “A lei (una vittima ndr) ho somministrato benzodiazepine non per fotografarla ma per paralizzare le sue iniziative moleste nei miei confronti“, aveva detto di una ragazza. Poi aveva provato a raddrizzare il tiro: “Sono talmente addolorato – diceva – che ho pensato anche di togliermi la vita“.
L’unica preoccupazione di Antonio Di Fazio sembra esser quella di “salvare il salvabile”. “Essere Antonio Di Fazio non è stato facile. – ha spiegato davanti ai pm – Preciso che dal 2009 ho dipendenza da alcol e psicofarmaci .(..) È stata una pulsione irrazionale che mi ha colto senza premeditazione. Sto lavorando con i miei terapisti su questa pulsione che mi ha portato a drogare questa ragazza”. E ancora: “Sto affrontando una terapia per un problema che ho legato a una pulsione sessuale sadomaso. Penso che questo spieghi anche la mia ossessione per la ricerca in rete sul tema ‘sesso con ragazze narcotizzate con cloroformio”.
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Una linea che è stata ripresa nel corso dell’udienza, a porte chiuse, anche dal difensore di Di Fazio, l’avvocato Mauro Carelli, che ha chiesto per lui l’assoluzione per 5 violenze sessuali. Unica ammissione, quella di aver somministrato benzodiazepine ad alcune ragazze, ma per Di Fazio le giovani erano comunque consenzienti e già facevano uso di quei farmaci. Si tornerà in aula l‘8 aprile e dopo eventuali repliche e la camera di consiglio, il gup Anna Magelli emetterà la sentenza.
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