Non sono solo le bombe a fare vittime in Ucraina. Il grido di allarme lo lancia il vice sindaco di Mariupol, la città più colpita in assoluto dalle forze russe.
Senza aiuti umanitari la città sta vivendo una doppia crisi. Il vice sindaco ha chiesto aiuto nel corso di una intervista alla Bbc.
Le bombe russe stanno radendo al suolo la città di Mariupol. L’esercito di Mosca continua a bombardare colpendo anche obiettivi civili. Chi non ha avuto la fortuna di fuggire si trova in condizioni di pericolo perenne tra le minacce di attacchi e l’assenza di aiuti umanitari. La denuncia del vice sindaco di Mariupol, Sergey Orlov, arriva mentre in città scarseggiano le scorte di generi alimentari e acqua.
A Mariupol sarebbero rimaste intrappolate più di 100.000 persone. Secondo Orlov il 70% degli ospedali di Mariupol è stato “distrutto dai bombardamenti“.
Ucraina, a Mariupol si inizia a morire anche per fame e disadrazione
Le condizioni della città e dei suoi abitanti sono critiche. Il rischio adesso non è soltanto quello di morire a causa di bombardamenti.
#Ucrania🇺🇦
Imágenes muestran el estado en el que quedó el Centro de Materno Infantil de #Mariupol, después de los bombardeos.
Hay reportes que indican que tenia tiempo sin operar. pic.twitter.com/e0QKDVP24D— AquelarreNews (@aquelarre_news) March 26, 2022
Nella città ucraina di Mariupol si inizia a morire per “disidratazione e fame” Ci sono “persone che stanno morendo per disidratazione e mancanza di cibo – ha detto il vice sindaco – Alcuni muoiono per la mancanza di medicine, di insulina” e “perché le persone non riescono a trovare assistenza medica“.
Ci sono “mamme che non hanno latte e che non hanno alimenti per i bambini“. “Non ci sono alimenti per i bambini in città“, ha incalzato il politico.
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Gli abitanti di Mariupol “cercano solo ogni possibilità per sopravvivere” ha concluso Orlov “si dividono il cibo, l’acqua, raccolgono legna per cucinare in strada“.