Caso Denise Pipitone, sospetti sui primi mesi di indagine | Dubbi sui rapporti Anna Corona e forze dell’ordine

Ascoltato al processo che vede imputata nel caso Denise Pipitone l’ex pm Maria Angioni per falsa testimonianza, il maresciallo dei carabinieri, Francesco Di Girolamo. Le rivelazioni sull’inizio delle indagini, esisteva una connessione con un uomo delle forze dell’ordine e Anna Corona. 

Si riapre la profonda ferita del caso della Piccola Denise Pipitone scomparsa da Mazara Del Vallo il 1° settembre 2004 e mai più ritrovata. È infatti iniziato un nuovo processo che vede imputata l’ex pm Maria Angioni che all’epoca della scomparsa si era occupata delle indagini.

Caso Denise Pipitone, sospetti sui primi mesi di indagine

La donna è imputata per falsa testimonianza, nell’ambito dell’ultima inchiesta sulla scomparsa della piccola. Oggi durante il processo, è stato ascoltato come testimone, il maresciallo dei carabinieri Francesco Di Girolamo, davanti al giudice monocratico del tribunale di Marsala. Le sue dichiarazioni, fanno eco a vecchie voci che si erano diffuse subito dopo la scomparsa di Denise, e potrebbero riaprire una finestra importante, su come vennero condotte all’epoca le indagini.

Ricordo che c’erano delle preoccupazioni relative alla presenza di qualche personaggio dentro al commissariato di Mazara del Vallo che aveva contatti indiretti con Anna Corona” avrebbe rivelato il maresciallo Di Girolamo. “Il nome non lo ricordo – ha dichiarato – ma sarà facile individuarlo. Ce n’era soltanto uno. In quel periodo – ha poi aggiunto – era in servizio presso l’aliquota operativa della compagnia Mazara del Vallo, che partecipava alle indagini”.

Caso Denise Pipitone, sospetti sui primi mesi di indagine: connessioni importanti.

Una dichiarazione importante questa, che rilancia i sospetti sui primi mesi di indagine e i rapporti con Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi (sorellastra di Denise) anche lei indagata e poi assolta con formula definitiva, per la scomparsa della bambina.

Caso Denise Pipitone, sospetti sui primi mesi di indagine

Il maresciallo ha anche parlato dei suoi rapporti con l’ex pm Angioni (che fu uno dei primi pm a lavorare sulla scomparsa di Denise). “Con lei ho parlato una miriade di volte, abbiamo spaziato a 360 gradi, mai ho riferito di essere stato inseguito dal personale del commissariato di Mazara del Vallo. In quel periodo – continua il rapporto del maresciallo riferendosi ai giorni successivi alla scomparsa della bambina – c’erano tante forze di polizia, per cui la sera o la notte capitava di incontrarle. Era facile andare in un posto in cui volevamo fare delle attività, ma trovavamo altre forze dell’ordine“.

Oltre a lui durante l’udienza è stato ascoltato anche l’ex poliziotto Vito Lentini, all’epoca in servizio nella Sezione anticrimine, del commissariato di Mazara del Vallo. Parole durissime del sostituto procuratore di Marsala, Roberto Piscitello, contro l’Angioni. L’imputata in una sorta di trance agonistica, ha detto tante fesserie fuori ma anche dentro il processo e chiederemo anche l’acquisizione delle interviste video“.

Inoltre il pubblico ministero ha anche chiesto l’acquisizione di un articolo pubblicato il 21 maggio 2021 nell’edizione online de ‘Il Tempo‘, in cui erano state riportate delle dichiarazioni dell’ex Pm, molto presente lo scorso anno sia in trasmissioni televisive che in articoli giornalistici.

Caso Denise Pipitone, sospetti sui primi mesi di indagine: l’ira del sostituto procuratore

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Noi chiederemo l’acquisizione di questo e di altri mille articoli, che dimostrano come l’imputata abbia messo in atto deliberatamente una serie di fesserie sull’operato della polizia giudiziaria e sulle indagini“, ha poi concluso il pm titolare dell’accusa assieme alla collega Giuliana Rana. Il processo e’ stato rinviato al 28 aprile, per l’audizione del magistrato Luigi Boccia (tra i magistrati in servizio a Marsala all’epoca della scomparsa) e di un carabiniere.

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