La missione contava 72 tra donne e uomini ritenuti vicino a Putin, spie russe e medici? Nel marzo del 2020, in piena pandemia, il questore di Bergamo ha ordinato la massima attenzione alle attività svolte dai russi. Le prolungate soste dei contingenti arrivati da Mosca risultavano sospetti. Cosa nascondeva la missione
Tra i medici russi appartenenti alla delegazione arrivata in Lombardia in piena pandemia c’era anche un ex colonnello dell’esercito che da diversi anni svolgeva la professione di medico all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Il medico faceva da interprete nei vari incontri tra i sanitari dell’ospedale lombardo e i loro colleghi russi.
Secondo quanto riportato dall’Agi, Svetlana Martchenko, (anaestetista di Novosibirsk), lavorò come interprete durante la fase più grave della pandemia. Ma ciò che non è chiaro è quella “missione” e il dispiego di 72 tra donne e uomini russi ritenuti essere vicini ai Servizi segreti e a Putin.
Spie russe e medici? In Italia segreti di Stato e missione “poco chiara”
Pietro Brambillasca, medico e anestetista, racconta che in quella fase della pandemia, nell’ospedale degli Alpini in Fiera i medici arrivati da altri Paesi tra cui la Russia, erano molto preparati. L’impatto visivo dei medici in divisa militare fu molto forte in ospedale.
Ma come risulta dai documenti top secret che il Corriere ha visionato, l’attività unita di polizia e carabinieri per controllare la delegazione russa, ha portato a pensare che in quella missione vi erano “informazioni inerenti segreti di Stato”. La missione del marzo 2020 fu dunque classificata come “irregolare”.
Contava 72 tra donne e uomini ritenuti ufficiali dell’esercito di Putin e appartenenti ai Servizi segreti. Questo è il primo motivo per cui era chiara la massima attenzione ordinata dal questore di Bergamo di allora, Sergio Bracco.
Lo stesso questore raccomandò molta attenzione ai continui passaggi intorno alla sede diplomatica nota per essere «protettorato» di Alexei Vladimirovich Paramonov, ovvero figura di spicco del ministero degli Esteri russo nonché l’uomo che recentemente ha attaccato l’Italia sul delicato tema delle sanzioni economiche.
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Rimane oggi la particolarità della scelta che il Governo Conte fece in quel periodo, ovvero far entrare in territorio Nato militari e 007 russi. Quale fu la vera ragione di quella missione che al popolo italiano è costato oltre 3 milioni di euro?
Sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione che rappresenta 600 familiari delle vittime nel Bresciano e nel Bergamasco. “La missione russa – si legge in una nota dell’avvocato Consuelo Locati – servì alla propaganda del Governo e di Regione Lombardia. Dalle audizioni della Commissione d’inchiesta in Lombardia apprendiamo che i primi tamponi, nella maggior parte delle strutture sociosanitarie come le Rsa, che il contingente russo si era proposto di sanificare, sono arrivati il 16 aprile. Cioé a prima ondata conclusa”.