C’è un sospetto per il furto avvenuto all’interno della Basilica di San Nicola. Sono stati sottratti degli oggetti sacri.
Quello che è avvenuto all’alba di martedì a Bari ha veramente del particolare. Infatti, sono stati rubati oro e degli oggetti sacri all’interno della basilica di San Nicola. La Polizia, intervenuta sul posto, è riuscita a trovare un presunto colpevole. A casa dell’uomo sono stati ritrovati dei soldi, che fanno pensare derivino dalla vendita della refurtiva. Le indagini sono ancora in corso da parte della Procura della città e degli investigatori della Questura.
Farid Hanzouti, 48enne di origine tunisina, è finito dietro le sbarre. Quella che gli è stata imputata dagli inquirenti è la pena per furto con scasso. L’uomo è stato interrogato per tutta la giornata di ieri, 23 marzo, ma non ha voluto fornire indicazioni sugli oggetti e i soldi rubati.
La Polizia è riuscita ad arrivare al suo nome grazie alle riprese delle telecamere all’interno della Basilica. Inoltre, sono state comparate le sue impronte con quelle ritrovate sugli oggetti toccati. Il tunisino si è nascosto in un casolare, localizzato nel quartiere Japigia, dove gli uomini della Questura hanno rinvenuto diversi oggetti, che possono essere messi in connessione con il furto.
Le reliquie rubate nella basilica di San Nicola
Ciò che è stato trovato all’interno del casolare sono dei soldi, 83 banconote da 50 e 20 euro, inerenti, secondo gli inquirenti, alla vendita degli oggetti sacri derubati. Nel complesso, erano 1.750 gli euro rinvenuti. “La somma non può che essere riportata alla vendita delle reliquie riguardanti San Nicola”, hanno fatto sapere gli inquirenti. Inoltre, sembra sia stata scassinata anche la cassetta delle offerte.
Gli oggetti che sono spariti dall’interno della Basilica sono: l’evangelario, che aveva insieme anche tre sfere argentate; un anello d’oro e un medaglione, che aveva una famosa fiala con la sacra manna.
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Questi ultimi e due sono stati strappati dalle mani del Santo Patrono di Bari. Inoltre, è stato ritrovato anche un anello in metallo, contrassegnato da delle scritte cirilliche. Molto probabilmente, è stato preso durante lo stesso furto. Infatti, molti devoti del Patrono, specie russi, oltre alle offerte lanciano anche degli anelli nella cripta. Un sacrilegio, quindi, data l’importanza che i cittadini e i fedeli ripongono verso questa statua.