Una nuova truffa emerge su Facebook e ha come protagonisti inaspettati alcuni profili hackerati. Cosa sta accadendo e quali sono i consigli della Polizia postale.
Il personale della Polizia postale ha fermato un gruppo di hacker che aveva intrapreso la diffusione di immagini di minorenni. A scoprirlo è stato il gruppo operativo di Firenze che ha intercettato e scovato un giro di appropriazione di profili social per il successivo invio di materiale pedopornografico.
Nel caso specifico, infatti, gli hacker hanno preso possesso dei profili di utenti e successivamente li hanno utilizzati per diffondere immagini di giovani, presumibilmente sfruttati, sotto i 18 anni d’età.
La Polizia postale ha scoperto un modus operandi alquanto complesso che ha visto gli hacker violare profili Facebook per veicolare immagini pedopornografiche, tutto all’insaputa degli effettivi titolari degli account. A scoprire tutto questo è stato il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze.
Diversi profili Facebook sono stati violati. Successivamente gli account sono stati utilizzati per la diffusione di immagini pedopornografiche. A causa del traffico di questo materiale è scattato il blocco per violazione delle norme sui contenuti illeciti. Nel frattempo la Polizia postale ha fornito alcuni consigli per evitare di incappare in problemi di questo genere.
La Polizia postale ha comunque consigliato agli utenti su Facebook di attenersi all’utilizzo di un account di posta elettronica collegato effettivamente al profilo. Gli esperti hanno chiesto di non utilizzare la stessa password per i vari servizi, nonché utilizzare le classiche frasi per il recupero della stessa. Attenzione alle modifiche del profilo che potrebbero rappresentare il primo sospetto di un account violato.
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Un altro consiglio è quello di utilizzare l’autenticazione a doppio fattore (con invio di un sms e di un codice sul dispositivo mobile). Non bisogna sottovalutare i messaggi di Facebook su eventuali accessi non autorizzati. “L’invito a effettuare celeri segnalazioni agli organi preposti al fine di non vedersi erroneamente coinvolti in procedimenti penali inerenti alla diffusione di materiale pedopornografico“, commenta una nota della Polizia postale. Intanto le indagini hanno dato i propri frutti e fermato un’organizzazione attiva su Facebook per il furto degli account social.
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