Auto elettriche, aumentano i prezzi: guerra Ucraina e inflazione | Mazzata per l’energia

Auto elettriche sempre più care, l’impennata dei costi di nichel e altri metalli utilizzati nell’automotive fanno volare i costi delle batterie. Il rincaro delle materie prime sta spingendo numerose aziende, soprattutto cinesi, ad aumentare il costo dei modelli a batteria.

Guerra in Ucraina, inflazione e crisi energetica alle porte. Sono questi i tre fattori che stanno concorrendo all’aumento record delle materie prime a cui assistiamo in questi giorni. Un vero e proprio boom di rincari che si ripercuote sul mercato dell’automobile, già minacciato dalla scarsa reperibilità di semiconduttori, dall’allungamento dei tempi di consegna e dall’aumento record del costo dei carburanti.

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Auto elettriche, aumentano i prezzi: guerra Ucraina e inflazione | Mazzata per l’energia

Il problema principale riguarda il nichel, un metallo largamente utilizzato nella produzione delle batterie, dalle ricaricabili al nichel-cadmio fino alle moderne celle al litio. La Russia è uno dei principali produttori di nichel ed il terzo fornitore al mondo. Chiaramente lo scoppio del conflitto in Ucraina ne ha limitato gli approvvigionamenti. Con l’inevitabile conseguenza di un’impennata dei prezzi di produzione delle batterie, che evidentemente si ripercuoterà sul prezzo finale del prodotto automobilistico. Tanto per fare un esempio, S&P Global Mobility stima che quest’anno Tesla Model Y potrebbe vedere il prezzo aumentare di 8.000 dollari. Mentre Mercedes EQS potrebbe registrare un aumento di addirittura 11.000 dollari. Una vera e propria batosta considerando che il costo delle vetture elettriche è normalmente più elevato  rispetto ai pari modello termici.

Auto elettriche, impennata del nichel e possibili alternative

S&P Global Mobility rileva che il nichel è stato molto utilizzato dalle case automobilistiche nel recente passato in quanto di gran lunga preferibile al cobalto, elemento raro, costoso e controverso per le estreme condizioni lavorative dei minatori che lo estraggono in Congo.

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Auto elettriche, impennata del nichel e possibili alternative

Sotto questo punto di vista è auspicabile un cambio di chimica, già sperimentato da Tesla per le batterie delle Model 3 e Y prodotte in Cina. Queste batterie litio-ferro-fosfato non usano nichelcobalto, sono più economiche da produrre e hanno durata più lunga. L’unica controindicazione è rappresentata dalle prestazioni leggermente inferiori.

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L’ostacolo più importante è rappresentato dalla non semplice producibilità al di fuori del territorio cinese. Una serie di brevetti che le riguarda sono vincolati al fatto che esse siano usate solo in Cina. Questi condizioni scadono nel 2022 ed è proprio il motivo per cui Tesla si sta tanto interessando a questa chimica.

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