Dopo una latitanza di dieci mesi è stato arrestato a febbraio il cugino di Saman, Nomanhulaq Nomanhulaq, uno dei due cugini indagati insieme allo zio Danish per il presunto omicidio e occultamento di cadavere della ragazza. E’ stato estradato in Italia dove verrà interrogato venerdì.
Non è mai stato trovato il corpo di Saman Abbas, la ragazza scomparsa il 30 aprile scorso dalle campagne di Novellara, provincia di Reggio Emilia. Da subito era stata battuta la pista familiare, la giovane si era rifiutata di accettare un matrimonio combinato nel suo paese, e per questo motivo secondo la sua famiglia doveva essere punita pagando con la vita.
Poco tempo dopo la scomparsa, grazie ad alcuni frame di un video di una telecamera di sorveglianza vennero ripresi lo zio Danish e i due cugini di Saman mentre uscivano dal casolare con la pala e piede di porco. Secondo gli inquirenti per scavare una buca nella quale nascondere il corpo della vittima.
Dal giorno dopo anche il padre e la madre della ragazza sono scappati dall’Italia, per loro è stato emesso un mandato di cattura internazionale. Attualmente irreperibili in Pakistan. A maggio scorso a Nimes, in Francia, viene arrestato per primo il cugino Ikram Ijaz, mentre tenta la fuga verso Barcellona. Le indagini sveleranno che la catalogna era il punto di incontro dei tre nel loro paino di fuga.
Il secondo ad essere arrestato era stato Hasnanin Danish, lo zio di Saman, considerato il suo presunto assassino e indagato per il presunto omicidio e occultamento di cadavere. A giugno il fratello piccolo di Saman rivela agli inquirenti altri particolari inquietanti.
Ovvero una riunione tra i genitori, lo zio Danish e i due cugini per discutere su come disfarsi del cadavere della diciottenne. Dopo questa rivelazione, i dubbi che si trattasse di un omicidio deciso all’interno della famiglia erano evidenti. Dagli arrestati però solo silenzi. Ora dopo 10 mesi di latitanza è stato portato in Italia anche l’altro cugino della ragazza, Nomanhulaq Nomanhulaq.
Infine il 35enne di nazionalità pakistana, è stato rintracciato e arrestato lo scorso 14 febbraio in un appartamento del centro di Barcellona. Dopo il via libera all’estradizione dato dalla corte di giustizia spagnola nelle settimane scorse, oggi Nomanhulaq Nomanhulaq è stato accompagnato dalle forze dell’ordine catalane all’aeroporto internazionale, dove ad accoglierlo c’erano gli uomini dei servizi di cooperazione internazionale della polizia criminale del ministero dell’interno che hanno volato con lui per riportarlo nel nostro Paese.
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Una volta atterrato, i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia, lo hanno preso in consegna e accompagnato nel carcere di Reggio Emilia, venerdì sarà interrogato dai magistrati. L’altro cugino e lo zio Danish si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, hanno sempre negato le accuse. E’ probabile che anche Nomanhulaq Nomanhulaq resti in silenzio e non collabori.
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