Zelensky ha deciso di utilizzare dei termini molto forti per parlare in Israele alla popolazione. Scopriamo insieme cos’ha affermato.
Un maxi schermo in piazza a Tel Aviv per poter parlare con chiunque lo avesse voluto ascoltare. Si è presentato così il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in Israele, per mandare un messaggio chiaro alla popolazione di religione ebraica e al loro esecutivo. La preoccupazione per le sorti del proprio popolo e del proprio paese si sono palesate in ogni singola richiesta di aiuto, che sta esprimendo in ogni dove nel mondo.
Intanto, proseguono le minacce verso la sua persona e l’entourage che gli è intorno. Si pensa, anche, che l’uomo sia vittima di una ricerca frenetica da parte di 007 russi, ai quali sarebbe stato dato l’ordine di eliminarlo. La sua fuga dalla capitale ancora non si è palesata, ma il presidente ucraino si sta nascondendo molto, a differenza della popolazione alle armi che sta morendo in prima linea, anche a suo nome.
In questo periodo, i suoi appelli alle altre nazioni mondiali, per poter avere degli aiuti militari e armamentari, stanno arrivando in ogni parte del globo. Una risposta all’attacco militare russo che, a detta di Vladimir Putin, ha reagito alle oltre 13 mila vittime (Corriere.it) causati dal governo ucraino nella regione del Donbass (nota per essere filo-russa), e alle continue azioni punitive naziste verso questa regione. Le repubbliche popolari non sembravano rispondere, però, volevano stare in pace e non sotto il governo di Kiev.
Le parole del presidente Zelensky in Israele
“Dal Cremlino affermano che vogliono la soluzione finale della nostra gente”, ha affermato il presidente ucraino. “Sta succedendo quello che è successo anni fa con le culture ebraiche”, ha poi aggiunto fomentando la gente che lo ascoltava, in piazza a Tel Aviv e in tanti altri modi.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Ucraina, per il presidente Zelensky la terza guerra mondiale potrebbe essere già iniziata
“Ancora non comprendo perché non avete inviato delle armi in sostegno della nostra gente”, ha detto stizzito il capo del governo di Kiev. “Inoltre, non avete ancora creato un sistema di sanzioni economiche dirette alla popolazione ex sovietica”, ha poi suggerito. Alla fine del discorso ha anche voluto ricordare di quanto dal suo paese in passato siano arrivati sostegni contro la Shoa.
Insomma, una serie di incitazioni alla partecipazione delle operazioni militari in difesa della propria nazione, che renderebbe ancora più internazionale questo conflitto. Già questo sostegno è arrivato dalla Nato, ma Zelensky sa bene quanto il sistema di difesa missilistica israeliano sia fra i migliori al mondo e tenta di accaparrarsene per gli interessi nazionali.