Emergono nuovi dettagli sul processo per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega: cosa hanno deciso i giudici su Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth.
La Corte di Assise d’Appello ha emesso la sentenza di secondo grado nei confronto dei due cittadini americani che sono a processo per la morte di Mario Cerciello Rega. Il vicebrigadiere perse la vita nel 2019 con alcune coltellate inferte in zona Prati, quartiere che si trova a Roma.
Inizialmente la richiesta della Procura della Repubblica di Roma era di ergastolo per Finnegan Lee Elder e riduzione a 24 anni per Gabriel Natale Hjorth. Il motivo di tutto ciò era da imputare al fatto che Elder fosse l’esecutore materiale dell’omicidio del carabiniere. I giudici erano invece concordi sull’ergastolo per entrambi, alla fine è arrivata la scelta tanto discussa.
Omicidio Cerciello, cosa è stato deciso per Elder e Hjorth
Il giudice ha emesso la sentenza. Sono 24 gli anni di reclusione per Finnegan Lee Elder, 22 invece per Gabriel Natale Hjorth. Di fatto è decaduta la pena d’ergastolo per entrambi i cittadini statunitensi accusati dell’omicidio di Cerciello Rega. La prima Corte di Assise d’Appello di Roma ha cambiato la decisione della sentenza di primo grado, modificando le pene per il delitto commesso fra il 25 e il 26 luglio 2019. Il vicebrigadiere era in borghese con il collega Andrea Varriale durante quella tragica notte.
L’avvocato Renato Bolzone, legale che difende Finnegan Lee Elder, ha commentato la sentenza del processo per la morte di Cerciello Rega che perse la vita dopo 11 coltellate inferte. “Che schifo. Un compromesso per cercare di salvare un mentitore ma noi contiamo sempre sull’esistenza di un giudice a Berlino e a Strasburgo. Quello che è successo è indegno. Restano le bugie del testimone principale. Mi riferisco alle 53 bugie di Varriale“, dichiara l’avvocato Bolzone che difende Elder insieme al collega Roberto Capra.
Caso Cerciello, cosa era stato stabilito in primo grado
I due cittadini statunitensi erano stati condannati all’ergastolo in primo grado, così come nuovamente richiesto lo scorso 10 febbraio dal sostituto procuratore generale Vincenzo Saveriano per Elder.
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Per quanto riguarda Hjorth era stata chiesta una riduzione a 24 anni di pena. La sentenza ha fatto discutere, soprattutto dopo le richieste iniziali formulate dai giudici e anche dalla Procura della Repubblica di Roma.