Diciottesimo giorno di guerra in Ucraina. Alle prime luci dell’alba la Russia ha lanciato missili su una base militare al confine con la Polonia. Ci sarebbero almeno nove vittime. La zona era ritenuta sicura dalla popolazione civile.
La Russia continua a bombardare la zona occidentale dell’Ucraina ma la scorsa notte ha colpito anche l’area di Leopoli. I razzi sono caduti, in particolare, sulla base militare di Yavoriv, a solo 25 km dal confine con la Polonia. Lì c’è un Centro Internazionale per la Sicurezza e le Operazioni di Peacekeeping che da quindici giorni è usato per addestrare le reclute dell’esercito ucraino.
Secondo le fonti locali, il bilancio si aggiorna di continuo e non è ancora definitivo, 35 morti, sono oltre 130 i feriti. Forse anche addestratori militari stranieri, arrivati per insegnare il combattimento a chi in questi giorni si è unito alle truppe di Kyev. IL ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha scritto su Twitter un duro attacco alla Russia. “E’ un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine UE-NATO. Occorre agire per fermarlo. Chiudete il cielo”.
L’appello che arriva dal governo ucraino, dunque, è ancora quello di creare una No Fly Zone. Richiesta che finora la Nato non ha preso in considerazione perché sarebbe una dichiarazione di guerra a Mosca. Il governatore della regione di Leopoli ha detto che nel raid a Yavoriv sono morte 35 persone e ne sono state ferite oltre 130. Secondo l’autorità locale, Mosca ha bersagliato la base militare con 30 missili e non solo 8 come riportato dalle prime fonti.
Intanto, nella zona di Yavoriv e nell’area di Leopoli la tensione è salita alle stelle e si generato il panico. In quella zona, infatti, in questi giorni si sono radunati migliaia e migliaia di ucraini. Sono scappati dalle città bombardate e si sono rifugiati proprio ai bordi dell’Ucraina, a pochi km dalla Polonia. Ritenendo che quella fosse una zona sicura. Si sono accampati lì per giorni donne e bambini che volevano mettersi al riparo dalle bombe senza dover lasciare il proprio Paese. In attesa di capire quale direzione prenderà questa guerra.
Guerra Ucraina, missili sulla base al confine con la Polonia. “Qui è sicuro…”
“Non vogliamo allontanarci dalle nostre case”, ha detto qualche giorno fa Oksana, una mamma di tre bambini originaria di un villaggio vicino la capitale. “Pensiamo che qui i russi non attaccheranno”. Era un pensiero comune fino a ieri sera. Poi nella notte i raid aerei di Mosca hanno colpito anche lì dove nessuno si aspettava.
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Ancora una volta Putin coglie tutti di sorpresa per dare un messaggio all’Occidente: la Russia può allargare il conflitto dove e quando vuole. Leopoli finora non è stata colpita. Alle prime luci dell’alba i boati dei missili che hanno colpito la zona al confine con la Polonia si sono uditi. E la popolazione ha tremato ma la città per ora sembra ancora intera.