Ragazzo accoltellato al bancone del bar Piccadilly la sera dello scorso 23 febbraio: arrestati due dei tre maggiorenni autori dell’aggressione. Rimane sotto indagine un minorenne.
Un agguato premeditato, probabilmente un regolamento di conti. La sera del 23 febbraio un gruppo di 4 ragazzi faceva irruzione nel bar Piccadilly di Reggio Emilia. Raggiungevano al bancone un giovane di vent’anni, in compagnia di due amiche, aggredendolo con diversi pugni al volto. La situazione tornava sotto controllo grazie all’intervento del gestore del locale, anch’egli colpito e scaraventato a terra, che riportava lesioni guaribili in 5 giorni.
La vicenda sembrava essersi conclusa con l’allontanamento degli aggressori, qualche escoriazione e tanta paura per i clienti del locale. Ma dopo qualche minuto i quattro ragazzi facevano nuovamente ingresso nell’esercizio commerciale da una porta laterale.
Questa volta avvicinavano la vittima colpendola con ripetuti fendenti che provocavano ferite giudicate guaribili in 10 giorni. Poi la nuova fuga, fermata dall’intervento dei Carabinieri che hanno avviato le indagini con cui è stato possibile procedere all’identificazione di tutti e quattro i responsabili e all’esecuzione degli odierni provvedimenti restrittivi.
Reggio Emilia, accoltellarono giovane ‘rivale’: ai domiciliari due dei quattro aggressori
L’episodio è stato ricostruito grazie alle testimonianze dei clienti del bar e alla visione delle immagini, acquisite dai Carabinieri della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Reggio, coordinati dalla Procura locale, che hanno analizzato i fotogrammi sia delle telecamere di videosorveglianza di un’attività nei dintorni che quelle interne al bar. Due dei quattro responsabili dell’aggressione si trovano al momento agli arresti domiciliari, il provvedimento cautelare è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari.
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Nel frattempo proseguono le indagini nel tentativo di rintracciare il terzo complice maggiorenne, non trovato all’atto della notifica del provvedimento. Rimane ancora indagato un minorenne, quarto componente del gruppetto di aggressori. Stando a quanto ricostruito dai Carabinieri, a scatenare la violenza dei quattro giovani sarebbero state motivazioni abiette e futili, quali la contrapposizione tra bande rivali.
