Buona Domenica potrebbe tornare. Il celebre format ideato da Maurizio Costanzo pronto a rianimare la Domenica pomeriggio in una nuova veste.
Che Domenica bestiale. Mediaset s’interroga sul giorno della settimana, televisivamente parlando, più complesso da gestire: Mara Venier impera e occorre trovare degna concorrenza. Un tempo lo era la D’Urso, ma dopo la chiusura di Domenica Live e il passaggio della conduttrice su Italia Uno non c’è stato un competitor all’altezza. Motivo per cui il Biscione ha ripiegato su Verissimo (che raddoppia dopo il Sabato) e il day-time di Amici.
Situazione temporanea, almeno fin quando il talent show targato De Filippi non passerà al serale. Poi occorrerà prendere provvedimenti, ma prima di allora serve lavorare sotto traccia per garantire contenuti affidabili e soprattutto appetibili. Per questo è stato chiamato il massimo esperto – a Cologno Monzese – in termini autoriali: Maurizio Costanzo che si affida alla collaborazione di Enrico Papi.
Buona Domenica, il ritorno: un remake del programma cult, l’idea di Cologno Monzese
L’idea – azzardata ma stuzzicante – è quella di riproporre la storica trasmissione Buona Domenica in una veste più innovativa, lasciando però tutti gli ingredienti di un tempo. Era davvero un appuntamento storico tra cultura, Varietà e Talk Show. Intrattenimento a 360 gradi con un cast d’eccezione: anche Fiorello nel novero di nomi che ha reso celebre il format.
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Sembrava essere tutto pronto, con Papi primo autore – subito dopo Costanzo – come ai tempi (che poi sono diventati recenti) del Parioli: l’ex conduttore di Sarabanda, infatti, ha collaborato e collabora alla stesura delle puntate del Costanzo Show. Ecco da dove deriva la fiducia del celebre giornalista e presentatore, da poco tornato ad occuparsi a tempo pieno di televisione dopo essersi dimesso dalla carica di Responsabile della Comunicazione dell’AS Roma.
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C’era ogni cosa: lo studio, i concetti, le basi. Mancava e manca il budget: Buona Domenica era un carosello di ospiti e possibilità itinerante. Ogni settimana uno show diverso pur mantenendo la stessa liturgia: un vero e proprio “Paese dei Balocchi” televisivo. Farlo vorrebbe dire attingere sensibilmente alle risorse di Cologno Monzese che, per ora, non ci sono. Almeno non così tante da rischiare di “infangare” la reputazione di un programma cult: l’idea resta in freezer, la speranza no.
