Scia di polemiche per la visita del leader della Lega Matteo Salvini in Polonia, al confine con l’Ucraina, per portare aiuti ai profughi. A destare polemiche è ancora la giacca indossata dal leader della Lega. Ecco perchè…
Non si placa la scia di polemiche scatenata dalla visita in Polonia del leader della lega Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio, in missione per portare aiuti ai profughi, è stato contestato aspramente dal sindaco della cittadina di Przesmyl, meta del suo viaggio.
La protesta del primo cittadino Wojciech Bakun era indirizzata proprio a Salvini e alle sue posizioni pro Putin, dato che ha ringraziando l’Italia per quanto mostrato durante le ultime settimane. E gli ha consegnato una t-shirt con il volto del presidente russo. Immediate le critiche a Salvini da parte di politici, giornalisti e commentatori.
Ma ora c’è di più. Anche la giacca indossata da Salvini è finita al centro della querelle.
A finire al centro delle polemiche c’è anche l’uso dei loghi istituzionali della Regione Lombardia e di quello dell’Agenzia regionale emergenza urgenza, Areu, da parte di Matteo Salvini. La giacca è stata fornita da Manifatture Mario Colombo “all’associazione ‘Cancro Primo Aiuto Onlus (Cpa)’”. È stata distribuita in occasione delle gare del Campionato del Mondo di Sci a Bormio. Adesso in tanti vogliono capire perché sia stata data a Salvini.
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Su questo punto il consigliere regionale lombardo Luigi Piccirillo, gruppo misto, ha presentato un’interrogazione al presidente della giunta della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Vuole chiedere conto se “Regione Lombardia e Areu abbiano espressamente autorizzato Matteo Salvini a utilizzare i loghi istituzionali sul giubbotto che lo stesso ha indossato in occasione della sua visita ai profughi ucraini”. In caso contrario chiede “se abbiano preso o intendano prendere provvedimenti per dissociarsi dalla scelta del politico, al fine di chiarire ai cittadini che la ‘missione’ politica non è stata organizzata da Areu e Regione Lombardia”.
L’interrogazione dà conto anche delle proteste dei lavoratori dell’Areu iscritti ad Adl Cobas che si sono dissociati dalla iniziativa di Salvini in Polonia. “Ricordiamo che i giubbotti con il marchio Areu non sono in vendita nelle bancarelle – scrivono in una lettera aperta – . Sono in dotazione ai lavoratori e pagati con i soldi dei contribuenti. Areu è un’agenzia governativa e non un’azienda privata”.
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“Vedere Salvini indossare il nostro giubbotto in Polonia davanti alle telecamere di fotografi e giornalisti con il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, in un’operazione propagandistica, ci ripugna e offende come lavoratori e lavoratrici. – aggiungono – Salvini con quel giubbotto sottratto impropriamente, compromette l’immagine di Areu e dei suoi lavoratori e lavoratrici nei confronti di tutti i cittadini”.
Proteste anche dagli sponsor presenti sulla giacca – da Colmar a Audi – che stanno precisando di essere del tutto estranei alla spedizione di Salvini.
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