La fuga dei profughi ucraini dalla guerra. Dal confine polacco continua il nostro reportage: in migliaia cercano riparo dal conflitto. Molti gli aiuti umanitari: il viaggio tra la stazione di Korczowa e le code infinite a Medyka, il confine con l’Ucraina è vicino.
Sono chilometri e chilometri di fila di persone, in maggioranza donne con bambini. Hanno sacchi, zaini, sul volto il peso della guerra. Anche macchine in coda o ferme alle stazioni di servizio, pullman che hanno da poco lasciato il confine con l’Ucraina, sono in Polonia. Un altro giorno di reportage di Free.it “La fila di auto è impressionante mostra queste persone ci metteranno almeno due o tre giorni per arrivare al confine di Monika” racconta per noi la giornalista Bianca Senatore.
Il racconto parte da Medyka villaggio nel sud-est della Polonia, al confine con l’Ucraina. “Stiamo tornando indietro per portare viveri di prima necessità a chi non è riuscito a scappare ancora dall’Ucraina“. La voce che sentite nei video e accompagna le immagini è dell’inviata di Free.it . I profughi scappano verso la Polonia, uno dei paesi confinanti con l’Ucraina che più di tutti in questo momento sta cercando di aiutare chi cerca rifugio dalle zone del conflitto. E mano mano che passano i giorni la situazione è sempre più difficile. “Situazione veramente drammatica, le file di persone che a piedi cercano di passare il confine sono di chilometri” così anche il fronte dell’accoglienza in Polonia è a rischio collasso.
LEGGI ANCHE>> Guerra Ucraina, foreign fighters in arrivo da tutto il mondo: la procedura per arruolarsi
Guerra Ucraina, ESCLUSIVO Free.it reportage dell’esodo verso la Polonia
La “sorella Polonia” quella che da subito ha teso una mano all’Ucraina, quella che in meno di ventiquattro ore dall’inizio del conflitto, ha organizzato in punti strategici dei confini, centri di accoglienza e smistamenti anche per gli aiuti internazionali. “Ma non solo le organizzazione umanitarie ma anche gli stessi cittadini polacchi stanno offrendo ospitalità come possono nelle loro case. Anche ieri ho incontrato aiuti che provenivano da tutte le parti dell’Europa Italia compresa” racconta ancora la nostra inviata.
LEGGI ANCHE>>Napoli, annuncio funebre con data morte “prevista” in anticipo
A questo esodo così difficile verso i confini polacchi ce n’è però un altro di tanti che invece tornano in Ucraina, il nostro racconto prosegue. “Sono uomini ma ho incontrato anche delle signore anziane di 80 anni che scappate prima, hanno fatto scorta di calzini, maglie, coperte e qualche alimento, per riportarlo a nipoti o uomini che stanno combattendo in Ucraina. Una di queste ieri ci ha confessato che vuole morire nella sua terra“.
Ucraina, l’esodo alla stazione di Korczowa : il freddo è un nemico in più
C’è un altro nemico in questa guerra, il freddo pungente con temperature che sono scese sotto lo zero. La nostra giornalista racconta l’esodo alla stazione di Korczowa, altro villaggio nella contea di Jarosław, il confine con l’Ucraina non è distante. “Alla stazione di Korczowa, dove sono arrivata, ci sono tanti profughi che tentano di prendere il treno, ma nonostante all’esterno ci siano le organizzazioni umanitarie, la gente è tutta qui dentro perché fuori nevica ed è impossibile stare” conclude la giornalista.