Sara Muzi, modella e attrice, è degna rappresentante della rivoluzione digitale in atto: si racconta in ESCLUSIVA a Free.it, aspettative e realtà.
Sara Muzi e il presente che cambia guardando al futuro. Questo potrebbe scandire il segno dei tempi, ma rappresenta ancor di più la carriera di una modella e attrice che sogna di fare il salto di qualità dopo anni sulla cresta dell’onda grazie al Web. Questo – e molto di più – è Sara Muzi. Una bellezza cristallina seconda soltanto a un’intelligenza spiccata: la stessa che le ha fatto capire, dopo una Laurea in Giurisprudenza, che era il caso di spingersi oltre.
Va bene la legge, ma fuori c’è un mondo da scoprire: lei lo ha fatto a colpi di shooting fotografici mozzafiato e apparizioni in tv. “Riccanza” e “Il Contadino Cerca Moglie” l’hanno vista entrare nelle case attraverso il piccolo schermo.
Ora è momentaneamente a Dubai per alcuni progetti che la vedranno nuovamente in primo piano. Di questo, ma anche di molto altro, ha parlato in ESCLUSIVA ai microfoni di Free.it lasciandoci entrare, con garbo, dentro il mondo patinato dell’imprenditoria digitale e lo showbusiness. Lavorare con i brand non è sempre facile.
Devi apparire sempre brillante per via della tua fama che ti vuole presente e “sul pezzo”: come gestisci i momenti no, se ce ne sono?
“I momenti no fanno parte della vita, come diceva qualche saggio, non ci sono classi sociali nella sfiga, ed io li gestisco con sconforto e resilienza. Mi spiego. Questi 2 anni sono stati tosti per me, oltre alla pandemia che abbiamo affrontato tutti, ho accusato: un problema legale molto penoso, la perdita del mio amore, la perdita di un’azienda negli USA e la morte di mio padre, un carico pesante dietro l’altro. Umanamente, mi sono disperata e sono caduta in un tunnel depressivo da cui non vedevo la luce. Mi sono sfogata con mia sorella, che è psicologa, mia mamma, mia zia e gli amici più intimi. Ho passato giornate intere ad ascoltare video sull’accettazione, la mindfullness, la kabala. Ho pregato molto. Mi sono rassegnata al fatto che c’è quello che vuoi tu e poi c’è la vita che, all’improvviso, scompiglia le carte e ti piega. Non fino a romperti: se tu ti rendi flessibile, accogli il colpo e reagisci con attitudine recettiva. La mente inizia più velocemente il processo di accettazione e a livello logico ed emotivo cambia tutto”.
Lavorare con i social, come nel tuo caso, ti espone a molti complimenti ma anche a tante critiche. Il più delle volte atteggiamenti sopra le righe. Come ti poni rispetto ai fenomeni d’odio online e più precisamente agli approcci ingiustificati?
“Li affronto in modo diretto, talvolta con ironia, talvolta con disappunto. In generale rispondo a tono, e lo faccio pubblicando l’episodio che ha scatenato la mia risposta nelle storie di instagram, oscurando, per privacy, il mittente. Quando i messaggi strappano un sorriso, come le richieste sessuali più assurde in cambio di buoni amazon o l’offerta di servizi da parte di feticisti, pubblico la storia con la mia risposta divertente, controbattuta o gioco di parole che sia. Quando si tratta di critiche che inneggiano all’odio di genere, culturale, raziale, e così via, sposto il problema dal mio caso specifico a quello generale, spiegando la gravità delle conseguenze che taluni commenti possono avere sulla psiche di qualcuno non avezzo come me ai social. Bisogna tenere conto che chi scrive messaggi di odio sui social, lo fa quasi sempre nascondendo la sua vera identità, perché si tratta di narcisisti che non hanno il coraggio di affrontare una discussione in prima persona, di prendersi le responsabilità e le conseguenze delle loro affermazioni. Ti odiano perché tu rappresenti la proiezione di quello che vorrebbero essere loro sui social e non sono in grado”.
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Cosa consiglieresti a chi vorrebbe intraprendere una carriera come la tua?
“Consiglio di trovarsi un lavoro che garantisca uno stipendio per coprire le spese mensili, che però non comporti un dispendio eccessivo di energie. Un lavoro modesto, part time, o notturno, lascerebbe il tempo di dedicarsi alla creazioe di contenuti durante il giorno. Occorre munirsi di una buona macchia fotografica e studiare per imparare a usarla. Cercare delle collaborazioni con fotografi in scambio di servizio (modella per scatti e visibilità). Iniziare a frequentare gruppi social dedicati alla propria passione, per conoscere utenti con le stesse attitudini e aspirazioni, è un buon presupposto. Bisogna decidere un target ed uno stile, (moda, travel, arte, sport, gossip, ecc…) sceglierne uno e concentrasi per sfondare in quello. In seguito, eventualmente, abbracciare altro. Fare troppe cose insieme non funziona, bisogna essere riconoscibili in un settore. Io, iniziai con i costumi da bagno, per esempio. Un contenuto ben realizzato, che spacca, e attira subito l’attenzione, fa tanto ma non basta. Occorre essere proattivi e interattivi”.
Come ti vedi fra 10 anni?
“Mamma, sempre digital nomade, con il mio e-commere di abiti sexy bandage anti body shaming, attiva nel sociale e nella protezione dell’ambiente, presente in tv in Italia ma di base a vivere a Miami o in un posto esotico. Amo la vita da spiaggia (ride n.d.r)”.
Cosa non hai mai fatto e vorresti fare (in ambito lavorativo)?
“Presenziare alle sfilate dei grandi nomi di Parigi e un reality con una spiccata componente d’azione come Pechino Express”.
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Come scegli la partnership con un brand?
“Diciamo che sono un po’ passiva in questo e, a differenza del passato, non busso più tanto io in prima persona ai marchi che più m’interessano. Tra le offerte che ricevo, individuo i brand con prodotti/servizi in linea con il mio profilo ed il mio target. Quindi lifestyle, moda e viaggi. Cerco di capire se si riesce a trovare un punto d’incontro tra il budget che normalmente richiedo per la realizzazione di certi contenuti social e la loro richiesta”.
Hai mai preso degli abbagli sul piano professionale? Raccontacene qualcuno
“Degli abbagli ho perso il conto tra casting in posti assurdi di notte, in mezzo alla campagna, millantati come provini per il Grande Fratello a quelli per personaggi di film di Sorrentino che poi altro non erano che le caricature di Avanti Un’altro. Non scorderò mai il trash suscitato dal mio stacchetto in diretta a Veline Tour, quando, appena partita la musica mi è scivolato il vestito mostrando il seno in nazional visione. Olé!“.
Cosa vorresti fare sul piccolo schermo dopo le esperienze che hai già avuto?
“Mi piacerebbe partecipare all’Isola dei famosi e a qualche programma in veste di opinionista”.
Qualche anticipazione sul tuo futuro lavorativo
“Non posso dire molto ma potrei sbucarvi sullo schermo presto, in primavera, per una cosa molto divertente girata tra italiani a Dubai…stay tuned!”.
Hai partecipato a molti festival prestigiosi come Venezia e Hollywood: vorresti fare cinema? Con chi in particolare?
“Muccino, Sorrentino, Enrico Vanzina, Josh Schwartz, Stephanie Savage che sono gli ideatori e registi di Gossip Girl (amo follemente le serie glamour dramma adolescenziale). Anche Woody Allen perché ha uno stile eclettico e unico, poi Randal Wallace perché mi piacciono i film storici”.
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