Calcio, Bonansea nella Hall of Fame: “Sono scioccata”

Le parole di Barbara Bonansea, relative alla sua presenza nella Hall of Fame, sono molto toccanti. Vediamo cos’ha detto nello specifico.

Barbara Bonansea in campo contro la Svizzera
Barbara Bonansea durante la partita contro la Svizzera con la maglia numero 11 (AnsaFoto)

Una buona notizia per il calcio femminile italiano, che prende parte a una delle categorie più onerose a livello mondiale. Si tratta della calciatrice Barbara Bonansea, che è entrata a far parte della Hall of Fame internazionale stilata dalla Fifa. Questo è solo uno dei tanti riconoscimenti per l’atleta, emozionata e molto orgogliosa per ciò che sta avvenendo.

Lei è una delle punte di diamante nella Juventus e in nazionale, con cui gioca indossando la maglia numero 11. Nella selezione azzurra è nota per le 26 reti in 76 presenze, di cui molte parecchio decisive. La sua carriera ha avuto inizio fra i campetti di Bricherasio, per poi vincere diversi titoli nelle squadre del Brescia, Torino e Juventus.

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Le parole di Barbara Bonansea intrise di emozioni e bei ricordi

Barbara Bonansea contro una calciatrice svedese
Barbara Bonansea nell’incontro fra Italia e Svezia (AnsaFoto)

“Sono scioccata e felice per questo riconoscimento”, ha spiegato l’atleta durante un’intervista. “Ciò sta a significare che sto facendo qualcosa di buono nel mondo del calcio femminile”, ha poi proseguito. Ricordando il passato, ha anche parlato di una sua conoscenza eccelsa nella categoria in cui compete: “sono rimasta molto colpita da Melania Gabbiadini, mia ex compagna di gioco in nazionale”.

“Far parte del gruppetto formato da Morace, Panico, Vignotto, Gabbiadini, Bertolini e Gama è bellissimo”, dice la campionessa, in merito alle precedenti donne inserite nella Hall of Fame. “Non pensavo esistesse il calcio femminile, ma poi ho capito che eravamo in molte a volerlo praticare”, ha affermato in merito all’inizio del suo percorso in questo settore.

“Il primo ricordo è il mondiale tedesco, poi le partite viste insieme all’oratorio dove, tifando tutti per la stessa squadra, capii quanto questo sport possa unire e creare forte emozioni condivise”, ha poi concluso.

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