Il Veneto è la Regione italiana più ‘virtuosa’ in fatto di spesa per il trasporto pubblico locale. Lazio a metà classifica. Milano ha la spesa più alta per i contratti servizio. Ecco i dati di Regioni e capoluoghi nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa.
Il Veneto è la Regione italiana più ‘virtuosa’ in fatto di spesa per il trasporto pubblico locale. Si aggiudica, infatti, il rating complessivo AAA nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia.
LEGGI ANCHE>> Milano, altra notte di movida violenta: due giovani in ospedale
Scomponendo i costi sostenuti per le due voci, contratti di servizio del trasporto pubblico e noleggio di mezzi di trasporto, si scopre che la Regione Veneto ha speso nel 2020, rispettivamente, 43.457.898,12 euro e 175.861,76 euro, ottenendo il rating relativo AAA per la prima e AA per la seconda per l’efficienza del Tpl.
Dopo il Veneto, che figura al primo posto (con il rating AAA), sono tutte del Sud le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per i trasporti pubblici. Ottiene il rating complessivo AA la Sicilia (con una spesa di 424.857.759,28 di euro per contratti di servizio del trasporto pubblico e di 24.593,40 euro per noleggio di mezzi di trasporto) e la Calabria (con una spesa di 191.713.721,17 euro per contratti di servizio e di 18.794,28 per noleggio di mezzi). E ottengono una dignitosa A la Campania (con una spesa di 735.120.243,59 euro per contratti di servizio e di 16.972,43 euro per noleggio di mezzi) e la Basilicata (con una spesa di 39.306.082,30 euro per contratti di servizio e di 27.256,64 euro per noleggio di mezzi).
Le Regioni con il rating ‘BBB’ e ‘BB’ per il Tpl
Nel mezzo, nella classifica delle Regioni, si trovano con il rating complessivo BBB Abruzzo e Lazio per il Tpl. Con BB Liguria, Puglia e Toscana; con la B l’Umbria; fanalino di coda con la C complessiva le Marche, mentre risultano non comparabili nel rating finale Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.
Marche, Toscana ed Emilia-Romagna sono le Regioni meno ‘efficienti’ in fatto di spesa per i trasporti pubblici, secondo la classifica.
Alle Marche è attribuito il rating complessivo peggiore (C), frutto della spesa sostenuta non tanto per contratti di servizio del trasporto pubblico, pari a 97.088.838,54 euro e che gli vale un rating relativo di AA, quanto per il noleggio di mezzi di trasporto, che balza a 322.866,64 euro meritando la C. Per quest’ultima voce, facendo un confronto con gli anni precedenti, le Marche avevano speso 233.373,70 euro nel 2019, 206.273,12 nel 2018 e 224.985,98 nel 2017.
Le regioni che noleggiano più mezzi per il Tpl
Una voce, quella del noleggio, che vede spiccare anche l’Emilia-Romagna con ben 904.302,67 euro spesi nel 2020, che le fanno attribuire una C piena (risultano non comparabili le spese per contratti di servizio). Cifra aumentata rispetto all’anno precedente quando era pari a 887.015,40, di poco inferiore rispetto al 2018 (953.706,19) ma più che raddoppiata se confrontata 2017 quando si fermava a 446.008,93 euro.
Venendo alla Toscana , con l’ingente somma di 600.394.209,87 euro ha ottenuto una C per la voce contratti di servizio; una cifra aumentata costantemente negli ultimi anni, passando dai 293.970.439,05 euro del 2017 ai 521.075.456,73 del 2018 e 572.089.496,51 del 2019. Va un po’ meglio sul noleggio, per cui ha speso 143.291,81 euro che le valgono un AA relativo, che fa sollevare il rating complessivo a BB. La Campania è la Regione che, in valore assoluto, spende di più per i contratti di servizio di trasporto pubblico: 735.120.243,59 euro nel 2020.
Seguono, nell’ordine: Lombardia 622.160.160,25 euro; Lazio 606.414.807,00; Toscana 600.394.209,87; Sicilia 424.857.759,28; Puglia 366.677.827,10; Sardegna 269.873.376,21; Calabria 191.713.721,17; Friuli Venezia Giulia 174.132.862,08; Abruzzo 151.223.059,23; Liguria 102.094.603,46. Sotto la soglia dei 100.000.000 troviamo: Marche 97.088.838,54; Umbria 62.570.685,28; Veneto 43.457.898,12; Molise 43.079.953,07; Basilicata 39.306.082,30 e Valle d’Aosta che con 30.524.669,07 euro è la Regione che in valore assoluto spende meno per questa voce relativa ai trasporti. Risultano non comparabili i dati di Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino Alto Adige.
Le città più virtuose e quelle più care
Udine, Pavia, Torino e Bergamo sono le città italiane più ‘virtuose’ nella spesa per il trasporto pubblico locale. Sono infatti i primi quattro capoluoghi di provincia nella speciale classifica.
A loro va la tripla AAA, il massimo rating attribuito dalla rilevazione e che mantengono per entrambe le voci di spesa, quella per i contratti di servizio di trasporto pubblico e quella per contratti di servizio di trasporto scolastico. Nello specifico, nel 2020, Udine ha speso 1.748,99 euro per contratti di servizio di trasporto pubblico e 550,58 per contratti di servizio di trasporto scolastico; Pavia, rispettivamente, 30.174,87 e 15.825,00 euro; Torino 2.741.488,23 e 464.101,88 euro; Bergamo 56.749,94 e 67.232,65 euro.
Una posizione intermedia, nel rating per le spese per il trasporto pubblico locale, nell’ordine, la occupano: Foggia, Vicenza, Aosta, Livorno, Padova, Biella, Pistoia, Siracusa, Catania, Bologna, Monza, Arezzo, La Spezia, Barletta, Cremona, Palermo, Modena, Chieti, Verbania, Piacenza, Firenze, Grosseto, Massa, Rimini, Catanzaro, Forlì, Bari, Taranto, Avellino, Pordenone, Pescara, Roma, Macerata, Verona, Oristano, Teramo, Pesaro, Andria, Agrigento, Cesena, Frosinone, Perugia, Brindisi, Cuneo, Alessandria, Ragusa, Terni, Milano, Venezia. E, scendendo ancora nella classifica, troviamo: Lecce, Rovigo, Matera, Benevento, Trapani, Viterbo, Ascoli Piceno, Siena, Treviso, Potenza, Belluno. Fanalino di coda sono Parma, Trani, Napoli, Enna, Urbino. Nella sintesi delle due voci, meritano il rating complessivo peggiore C: Belluno, Enna, Potenza, Siena, Treviso e Urbino. Mentre per tutti i restanti capoluoghi la spesa risulta, almeno per una delle due voci, non comparabile.
Milano ha spesa più alta per contratti servizio Tpl
Milano è il capoluogo di regione che, in valore assoluto, spende di più per i contratti di servizio di trasporto pubblico (829.311.533,16 euro nel 2020), mentre Napoli detiene il record per i contratti di trasporto scolastico (11.364.910,14). A evidenziarlo è sempre la speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia.
Torino e Aosta sono gli unici capoluoghi di regione ad aggiudicarsi la tripla AAA come rating complessivo nella spesa per i trasporti pubblici. E Torino raddoppia, ottenendola sia per i contratti di servizio di trasporto pubblico sia per quelli del trasporto scolastico.
Se si considera il rating relativo alle due voci, tripla AAA per contratti di trasporto pubblico ad Aosta, Bologna, Genova e, per contratti di trasporto scolastico, a Milano, Palermo, Torino e Trieste. Potenza è l’unico capoluogo di regione a ricevere una C come rating complessivo per la spesa nei trasporti, ma se si considerano le due voci singole ad avere la C sono anche Ancona per i contratti di trasporto pubblico e Napoli per quelli relativi al trasporto scolastico.
Scorrendo la classifica della spesa in valori assoluti, per quanto riguarda i contratti di servizio del Tpl, subito dopo Milano viene Roma con 721.950.199,13 euro, seguita da Venezia (81.564.411,09), Palermo (74.110.750,68), Napoli (53.610.348,00), Firenze (46.422.373,14), Bari (35.211.282,08), Perugia (15.075.735,88), Ancona (11.554.607,48), Potenza (6.837.741,43), Campobasso (4.005.237,05), Torino (2.741.488,23), Genova (1.130.000,00). A spendere meno per questa voce sono, proseguendo la classifica: Bologna (806.643,00), Catanzaro (152.500,00), L’Aquila (391.912,91), Aosta (11.856,77). Non comparabili, in questo caso, i dati di Cagliari, Trento e Trieste.