Davide Astori, a 4 anni dalla prematura scomparsa, il mondo del calcio ricorda l’uomo e il difensore: le dediche più toccanti.
Davide Astori, il tempo passa, ma non il ricordo: 4 anni fa la morte improvvisa, prima della consueta giornata di Serie A. Lo sgomento, l’incredulità solo dopo hanno lasciato spazio al dolore: sordo, inconsolabile. Davide non c’era più, addio all’uomo, al campione, al professionista. Nel modo peggiore.
Anche se poi non c’è un modo migliore, mai. Comunque l’ex capitano della Fiorentina non se n’è andato mai del tutto. Da quella mattina ancora tanti sono gli interrogativi per cercare di capire se una dipartita del genere si poteva evitare: se quei problemi cardiaci sottintendevano altro, una possibile negligenza altrui, un abbaglio. Un errore. Se ne son dette tante, ma resta sullo sfondo solo l’amarezza: un ricordo che non invecchia, matura solo la disperazione, perchè quando di mezzo ci sono i sentimenti è dura.
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Davide Astori, il ricordo a 4 anni dalla morte: le dediche più belle
Astori resta a Cagliari, a Roma, a Firenze: nel cuore di chi l’ha amato e lo ama e di chi avrebbe voluto conoscerlo più da vicino. Agli occhi dei tifosi rimane un uomo profondo con ancora molto da dire, nonostante la casualità degli eventi gli abbia inevitabilmente tolto il tempo di farlo. Quella di Astori è una storia di conquiste, esultanze e sofferenze: quasi epica, sicuramente straziante.
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La vita va avanti, ma quel numero, quella data – 4 Marzo – restano scolpiti nella mente. Anche grazie a un altro campione che nasceva lo stesso giorno, Lucio Dalla, per poi morire improvvisamente quando tutti credevano – illudendosi – fosse eterno. Forse questo è il destino dei campioni. Eterni nonostante tutto. Immortali nei gesti, abitudini e atteggiamenti di un Paese che trova i propri riferimenti quando ormai li ha persi per sempre.
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