Dall’inizio della Guerra tra Ucraina e Russia sono passati solo pochi giorni ma i primi effetti collaterali del conflitto si fanno sentire anche in Italia con gli oligarchi russi che stanno licenziando i dipendenti dalle proprie ville in Costa Smeralda, Sardegna
Si fanno sentire i primi effetti negativi della guerra in Ucraina anche in Italia con l’oligarchi russi che hanno visto congelati i loro affari oltre i confini russi.
Dopo l’embargo dell’Ue, i miliardari russi che rientrano nella sfera d’influenze di Putin, si sono visti congelati i propri affari. Sono iniziati così i primi licenziamenti dei dipendenti delle proprietà di lusso degli oligarchi in Sardegna.
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Mirko Idili, segretario territoriale Cisl Gallura, come riportato dall’ansa, ha espresso il suo rammarico per i primi effetti collaterali della guerra in Ucraina sull’Italia e i lavoratori: “Stamattina ho ricevuto decine di segnalazioni da lavoratori ai quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro”.
A perdere il lavoro stamani con una lettera di licenziamento da parte dei finanzieri e industriali russi, proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda, sono stati manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori.
Ma non solo i licenziamenti, a seguire anche diverse disdette a numerose imprese edili locali impegnati in lavori di riqualificazione e manutenzione delle proprietà immobiliari da sogno dei magnati russi.
Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Sardegna turismo, in Gallura trascorrono le vacanze ogni estate oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila persone.
In Sardegna c’è il timore che anche il 2022, così come precedentemente è stato per il 2020, possa essere un anno nero per l’occupazione. Il rischio che si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati è molto concreta.
In conclusione, il segretario Cisl Idili, afferma che nelle prossime ore sarà previsto un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, con l’obiettivo di valutare le diverse strategie d’azione al fine di tutelare l’interesse delle famiglie dei lavoratori sardi.
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