Nettuno, agguato a colpi di pistola contro padre e figlio. Si teme regolamento di conti

Momenti di panico a Nettuno per un agguato che ha colpito un figlio minorenne e suo padre 45enne: entrambi si trovano in ospedale. 

Agguato Nettuno pregiudicato mafia foggiana
Nettuno, agguato a colpi di pistola contro padre e figlio. Si teme regolamento di conti (Immagine Rete)

Agguato in piena regola quello accaduto a Nettuno, paese della provincia di Roma. Un padre e un figlio di 16 anni sono rimasti feriti dopo l’arrivo di alcune persone che avrebbero esploso colpi di pistola contro i due presenti in casa. Il 44enne sarebbe un esponente della mafia foggiana, ma al momento gli inquirenti hanno deciso di mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda.

Sta di fatto che l’uomo si trovava ai domiciliari con il figlio minorenne. Il 45enne si sarebbe recato verso la porta di casa per vedere chi si fosse presentato davanti al loro appartamento, poi l’azione dei sicari. Due uomini avrebbero ferito il padre e anche suo figlio.

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Agguato a Nettuno, padre e figlio ricoverati

Agguato Nettuno
Agguato a Nettuno, padre e figlio ricoverati (Immagine Rete)

Il ragazzino è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Bambin Gesù di Roma, il padre si trova invece nel nosocomio di Anzio. Vista l’urgenza del caso per il giovane si è reso necessario il trasferimento in ospedale con l’elisoccorso. L’episodio è accaduto intorno alle ore 12:30 di mercoledì 2 marzo 2022 in via Greccio. Sarebbero due i sicari che hanno bussato al portone di casa, fingendosi agenti di polizia.

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La porta sarebbe stata aperta dall’uomo, poi l’esplosione di cinque colpi di pistola contro il 45enne che aveva il braccialetto elettronico. Il figlio è stato invece colpito con due proiettili all’altezza della schiena e della testa mentre si trovava nella doccia. Proseguono intanto le indagini, ma l’ipotesi regolamento di conti sarebbe quella più accreditata dagli inquirenti.

Padre dell’uomo ferito morì in agguato nel 1993

L’uomo ferito nell’agguato si chiama Antonello Francavilla e sta scontando una pena di 13 anni e quattro mesi (attualmente agli arresti domiciliari) con l’accusa di concorso nell’importazione di 30mila chilogrammi di hashish scoperta fra Marocco e Foggia, con tanto di passaggio della droga in Spagna. A suo carico pende inoltre l’accusa di associazione mafiosa. Suo padre Mario, detto il “Nero“, fu ucciso a gennaio 1993 mentre si trovava in un’autovettura. Quell’omicidio avvenne per un conflitto fra clan mafiosi.

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