Zaniolo al centro delle polemiche: il calciatore della Roma, protagonista a La Spezia, fa arrabbiare gli ex tifosi. Bullizzata la sorella.
Zaniolo al centro delle polemiche: il trequartista della Roma è stato protagonista della partita contro lo Spezia. Il rigore che ha decretato la vittoria giallorossa è scaturito da una sua azione. Il fallo del difensore avversario gli è costato alcuni punti sul volto: la ferita è profonda.
Niente che non si possa risolvere, ma in termini di regolamento ci sono ben poche interpretazioni. I tifosi avversari, tuttavia, non la pensano così e non solo pretendono le scuse dalla Roma e Zaniolo, ma passano anche all’azione. Un atto scellerato che lascia sgomento al di là dei colori delle varie fazioni calcistiche.
Zaniolo, attacchi alla sorella: le prove social non lasciano scampo
A La Spezia vivono la sorella e il papà di Zaniolo, ovviamente con riferimento anche alla madre. La famiglia è stata oggetto di bullismo: in particolare la giovane Benedetta che avrebbe soltanto la “colpa” di essere la sorella di Zaniolo.
Leggi anche – Guerra in Ucraina, Zalensky firma richiesta adesione all’Unione Europea
La ragazza, infatti, è stata oggetto di profonde derisioni ed episodi di bullismo che toccano l’apice massimo quando nei bagni della scuola che frequenta compaiono scritte ingiuriose nei confronti del fratello: “Ti sei dimenticato da dove vieni”; “Ti prendiamo quando vogliamo” e altre “delicatezze” che è opportuno evitare di menzionare.
Leggi anche – Assegno Unico Universale: 1 Marzo il via alle domande, le novità dell’Inps
La ragazza risponde nell’unico modo che conosce: con educazione. Una semplice frase: “Mi sa che i piccoli siete voi”. Sicuramente Nicolò si sarà risentito e, in momenti come questo, vorrebbe evitare che il suo nome creasse problemi alle persone care. Era già successo con sua madre – in altri contesti – ora è toccato alla sorella.
Leggi anche – Ucraina, ex calciatore-narcos dal carcere: “Putin deve smetterla”
La mamma, tuttavia, essendo più adulta, ha retto il peso degli insulti con un altro aplomb. Malgrado ci sia comunque stato il margine per indignarsi. Stavolta, invece, è stato superato un limite che brucia più della cicatrice che Zaniolo ha sul volto. Questione di rigore in un caso, nell’altro no.