Con un post pubblicato sui social media il gruppo rock Maneskin annuncia lo stop del loro tour europeo per la guerra in Ucraina. Il messaggio che segue è di solidarietà: “Fermiamo il tour, siamo solidali con chi sta soffrendo per la guerra”
I Maneskin fermano il loro tour europeo. La band era attesa il 7 marzo prossimo a Kiev, il 9 a Mosca e l’11 a San Pietroburgo. Il messaggio postato sui social proprio dal gruppo rock è di vicinanza verso chi, in questo momento, sta soffrendo per il conflitto in Ucraina.
“Nonostante il nostro desiderio di darvi aggiornamenti sul tour europeo e italiano entro il 1° marzo, non siamo in grado di definire e condividere le nuove date in questo momento di tensione per l’Europa e per il mondo intero. Siamo più vicini che mai a tutte le persone afflitte dalla guerra in questo momento”.
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Maneskin: “Fermiamo il nostro tour europeo, siamo vicini a chi sta soffrendo per la guerra in Ucraina”
Con un post sui social i Maneskin annunciano l’impossibilità di ridefinire le tappe del loro tour “Loud Kids on Tour ’22”. Il tour, rinviato per la seconda volta, la prima a gennaio per le restrizioni legate alla pandemia da Covid, si fermerà. Così è stato deciso dalla band all’unanimità dopo i fatti di guerra in Ucraina. Nel messaggio pubblicato in doppia lingua – italiano e inglese – si legge, come riportato anche dall’ansa:
“Siamo più vicini che mai ai nostri fan, ai nostri partner e a tutte le persone afflitte dalla guerra in questo preciso momento. La nostra solidarietà va a tutti coloro che stanno soffrendo a causa del conflitto in Ucraina e speriamo che la violenza in atto possa vedere una fine. Insieme a questa speranza abbiamo anche quella di potervi dare aggiornamenti il prima possibile, in tempi di pace. Vi ringraziamo per la grande pazienza e per la comprensione, come sempre. Vi siamo più vicini che mai e abbiamo grande speranza per il futuro”.
La decisione di “congelare il tour” è avvalorata ancor di più dalle tappe che i Maneskin avrebbero fissato precedentemente in calendario: Kiev 7 marzo, Mosca 9 marzo e San Pietroburgo 11 marzo.