Mentre la guerra tra Ucraina e Russia è in piedi ormai da 4 giorni, ha farne le spese è il popolo ucraino che in questi giorni trova riparo dal conflitto armato delle forze nemiche varcando in massa i confini del Paese. Un senso di patriottismo aleggia in tutta l’Ucraina, popolo coeso e affranto per il dolore della perdita che sta subendo
Esodi in massa, oltre 15 km di coda per entrare in Romania passando dal valico di frontiera di Porubne-Siret. La situazione drammatica della gente Ucraina è indescrivibile. Neanche le tante immagini che arrivano dai media e dal web possono spiegare davvero l’umore di questa popolazione ferita nell’orgoglio.
Kiev, Odessa, Mariupol, Kharkiv: centinaia di migliaia sono le persone in fuga dalle città in guerra, minacciate dalle bombe e dai carri armati russi. Ma la gente non si arresta e, anzi, combatte disarmata contro i Tank russi. Il video che sta facendo il giro del mondo in queste ultime ore parla di eroismo, di orgoglio e di speranza per la pace.
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Ucraina, l’iconografia di un popolo unito: il video dei civili che fermano Tank russi
Le strade sono deserte a Kiev, con l’eccezione dei camion militari che portano i rifornimenti alle truppe. Sono comparsi i blocchi stradali ed è calato un silenzio profondo sulla città, rotto solo dal suono delle sirene antiaeree che suonano periodicamente e dal rumore dei bombardamenti in lontananza.
Da ormai 4 giorni si combatte ininterrottamente con scene raccapriccianti di gente in fuga verso un riparo. Ma le immagini sono anche di eroismo, come il video che sta facendo il giro del mondo in cui si vede un gruppo di civili ucraini andare disarmati verso i Tank (carri armati) russi per fermare la loro avanzata in città. Le immagini del video sono iconiche perché l’unione è la cifra di questi giorni in Ucraina, un’unione con l’esercito, un’unione contro l’invasore russo.
Una città spaccata in due, da una parte bombardamenti di battaglia dall’altra il silenzio. Una grande dicotomia a Kiev, divisa dai luoghi dove si combatte e si fa la guerra contro il nemico, e poi c’è il centro della capitale Ucraina avvolta in una calma irreale.
Così, il corpo del presidente ucraino Zelensky nella sua divisa militare e i suoi video rivolti alla suo popolo sono assunti in queste ore dagli ucraini come il simbolo e l’identità nazionale.
Si assiste, così, a un esodo di massa in automobile, in treno, ma anche a piedi, per tentare di varcare il lungo confine occidentale, con le stazioni ferroviarie prese d’assalto e le principali arterie stradali intasate dal traffico. Ma c’è l’altra parte della medaglia, quella di uomini e donne che tornano indietro per combattere la resistenza una volta lasciati al confine i propri cari. I testimoni alle frontiere ucraine parlano di scene drammatiche e di disperazione, con molte famiglie separate. Si assiste così a un controesodo con la gente che ritorna “sui propri passi” aderendo all’appello lanciato dal governo: armarsi e resistere in tutti i modi alle forze all’invasore russo.
Rimane l’immagine diventata simbolo di questa logorante diaspora: la coda di quasi 20 km per entrare in Romania, per trovare finalmente un po’ di pace, per respirare di nuovo.