Sesto giorno di guerra Russia-Ucraina. E’ ancora in corso la trattativa tra Mosca e Kiev in Bielorussia, l’incontro è ripreso poco fa dopo una interruzione. Saranno ore cruciali per le sorti di questo conflitto. Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky ha detto che le prossime 24 ore saranno molto difficili. Ma cosa potrebbe concedere il presidente ucraino? Come potrebbe evolvere la crisi? Al quotidiano online Free.it , Vittorio Emanuele Parsi, docente di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano.
Sesto giorno di guerra Russia-Ucraina. E’ il giorno delle trattative in Bielorussia tra Mosca e Kiev. L’incontro tra le due delegazioni è ripreso da poco, dopo una interruzione non prevista. Il presidente Volodymyr Zelensky ha chiesto l’ingresso immediato dell’Ucraina nell’Ue ma da Bruxelles è arrivato, per ora, un freno. Intanto, però, l’Europa continua a sostenere il Paese. Intanto, l’Ue ha fatto sapere che sta creando un pacchetto di sanzioni anche contro la Bielorussia. Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell dopo il Consiglio straordinario dei ministri della Difesa. Cosa potrebbe venir fuori da queste trattative? Come potrebbe evolvere la crisi? Al quotidiano online Free.it , Vittorio Emanuele Parsi, docente di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano
Che cosa ci si può aspettare?
“Il massimo che può succedere è una tregua d’armi di 48 o 72 ore. Che già sarebbe tanto, visto che la guerra dura ormai già da sei giorni. Avere due tre giorni di stop ai combattimenti. In realtà è molto difficile capire cosa potrebbe accadere. Cosa potrebbe concedere Zelensky? Già non poteva concedere niente prima che lo invadessero, come fa a farlo adesso?”
Come se ne esce?
“Adesso uscirne è complicata. La situazione era molto difficile già dall’inizio e secondo me Putin si è infilato e ha infilato tutti in cul de sac. Era prevedibile che sarebbe stato un problema enorme, salvo che le sue truppe non fossero arrivate a Kiev in 24 ore, senza trovare resistenza. Putin ha puntato a far fuori la leadership, quindi Zelensky non può abbassare la guardia. Ma lo stesso vale per Putin. Come fa adesso il presidente russo a concedere qualcosa?”
Putin è in difficoltà?
“Il fatto di aver armato lo scudo nucleare ci dice di quanto, in realtà, sia debole e di quanti pochi argomenti lui continui ad avere. A parte usare la forza, Putin non ha altre opzioni”.
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Secondo lei Putin aveva sottolineato questa guerra?
“Penso che Putin sia stato vittima della retorica, del suo autoinganno, di quell’idea che poi ha citato all’inizio della sua invasione. E cioè che l’Ucraina ha una indipendenza inventata, che gli ucraini non ha una identità. Adesso tutto questo gli sta tornando sui denti. Probabilmente c’era un piano che prevedeva presupposti diversi, quindi forse c’è stato anche una carenza tecnica”.
Putin può decidere di usare ancor di più la forza?
“Certo, lui può radere al suolo l’Ucraina se vuole, però è una cosa astratta come dire di mettere in allerta le armi nucleari. Come fai a distruggere un Paese che avevi detto di voler ricongiungere al popolo russo, i legami storici. Ha avuto un atteggiamento da bullo, in cui o vinco con la forza o niente. In realtà ora è in una condizione di debolezza e di sconfitta”.