L’Ue e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per rimuovere alcune banche russe da Swift.
“Faremo in modo che Putin non utilizzi più i suoi fondi di guerra. Paralizzeremo le transazioni della Banca Banca Centrale Russa“. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Inoltre l’Ue, in accordo con gli Usa, si appresta a “proibire agli oligarchi russi l’uso dei nostri mercati finanziari”.
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In un comunicato congiunto Usa-Ue pubblicato dalla Casa Bianca pochi minuti fa si comunica anche che alcune banche russe saranno escluse dal sistema finanziario Swift.
Ucraina, Russia fuori da Swift. La decisione di Europa e Stati Uniti
European Commission President Ursula von der Leyen said the EU, along with the U.S. and Western partners, plans to impose further sanctions on Russia for invading Ukraine, including cutting off a number of Russian banks from the SWIFT payments system https://t.co/1EwV0bQME8 pic.twitter.com/Tvpj99yfyz
— Reuters (@Reuters) February 26, 2022
“Mentre le forze russe scatenano il loro assalto a Kiev e ad altre città ucraine – si legge nel comunicato congiunto – siamo determinati a continuare a imporre costi alla Russia che la isoleranno ulteriormente dal sistema finanziario internazionale e dalle nostre economie“. Poi la nota continua “In primo luogo, ci impegniamo a garantire che le banche russe selezionate vengano rimosse dal sistema di messaggistica SWIFT.”
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“Ciò garantirà che queste banche siano disconnesse dal sistema finanziario internazionale e danneggino la loro capacità di operare a livello globale” conclude il comunicato pubblicato dalla Casa Bianca in comune con altri paesi eruopei, tra cui l’Italia.
L’Ue, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Canada, inoltre, si “impegnano ad agire contro gli individui e le entità che facilitano la guerra in Ucraina. In particolare ci impegnano a prendere misure” per mettere fine al procedura che “consente ai ricchi russi legati a Mosca di diventare cittadini dei nostri paesi e guadagnare accesso ai nostri sistemi finanziari” tramite i cosiddetti ‘passaporti d’oro‘.