Con l’inizio della guerra in Ucraina l’allarme non arriva solo dall’invasione aerea e terrena ma si insinua anche nel web: l’allarme dei Servizi è concreto, nei forum underground di lingua russa si invita ad attaccare target ucraini ma è possibile un cyber virus anche per l’Italia
L’Ucraina è sotto attacco dalle forze militari russe ma l’aggressione intacca anche le infrastrutture digitali del Paese. Azione che si è intensificata da quando il parlamento ucraino ha iniziato a discutere lo stato di emergenza per contrastare la minaccia militare russa.
Gli attacchi che impediscono di accedere ai siti web colpiti (attacchi DDos), hanno preso di mira i siti dei ministeri della Difesa, degli Esteri e degli Interni rendendoli irraggiungibili fino ad oggi. Bersagliate anche la più grande banca commerciale in Ucraina e la Cassa di risparmio statale.
L’allarme arriva dai Servizi con un monito anche per l’Italia: “Possibile cyber virus dai russi”. La minaccia di un attacco digitale è noto con il nome: HermeticWiper – alias KillDisk.NCV – ed è il primo virus informatico distruttivo ufficiale nella guerra Russia-Ucraina. L’obiettivo è mettere in difficoltà reti di computer grazie alla sua funzionalità di compromissioni dei dati.
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Identificato solo un paio di giorni fa dai Servizi informatici, il nuovo cyber virus porta il nome di HermeticWiper, un malware che ha l’obiettivo di distruggere i sistemi informatici e web ucraini. Una volta colpito l’obiettivo è impossibile ripristinare il sistema.
Per le possibili ricadute su computer occidentali, sono arrivati allarmi delle strutture competenti, come l’Agenzia per la sicurezza nazionale e lo Csirt. Questo nuovo virus digitale sarebbe in grado di cancellare l’intera memoria dei computer infetti con tutti i dati contenuti rendendoli inservibili.
Secondo quando riportato dalla stampa ucraina, nei giorni precedenti l’attacco russo in Ucraina, ci sarebbero stati diversi tentativi di intrusione nella posta elettronica anche del presidente ucraino Zelensky e della sua famiglia, mentre nell’underground criminale dei gruppi ransomware è stato dato il via libera ad attaccare le realtà economiche ucraine.
Secondo ESET, gli attacchi sarebbero stati pianificati con largo anticipo, tanto che il malware fu creato il 28 dicembre 2021 e parrebbe essere stato installato su centinaia di dispositivi su reti ucraine.
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I CERT nazionali una volta appresa la notizia di un nuovo virus informativo devastante, hanno diffuso le informative per la sicurezza della propria nazione. Se al momento il cyber virus sembra essere adoperato per obiettivi ucraini, non è detto che la guerra cibernetica non sconfini in altri Paesi.
In questa fase, infatti, non si ha la certezza che non venga adoperato anche verso l’occidente e l’Italia. Il Prof. Danilo Bruschi dell’Università di Milano, padre della cyber italiana, ha riferito:
“Nessuna guerra può oggi ignorare gli asset cibernetici, e ovviamente le armi più efficaci sono gli zero day. Veicolati attraverso malware”.
Per la situazione italiana, fa sapere l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN): “Dalla situazione di forte crisi in Ucraina aumentano i rischi cibernetici anche per le imprese italiane che hanno, ad oggi, rapporti con operatori situati in territorio ucraino. Per tale motivo saranno possibili danni a obiettivi digitali nel Paese”.
Intanto, ieri sera, il collettivo hacker noto come Anonymous ha ufficialmente dichiarato guerra alla Russia di Vladimir Putin: “The Anonymous collective is officially in cyber war against the Russian government. #Anonymous #Ukraine”.
Come riportato da openonline: L’ufficialità della cyber war parte da una serie di tweet dove Anonymous riporta la caduta dei siti web istituzionali russi come, per esempio, il tweet del 24 febbraio, dove si legge “Several Russian government websites are down. #Anonymous #Ukraine”.
Diversi account riconducibili ad Anonymous hanno postato tweet con l’hashtag #OpRussia e #StandwithUkraine. Le posizioni dei membri del gruppo sono decisamente forti e chiare, tali da poter intensificare la guerra digitale colpendo, non da ultimo, altri obiettivi governativi russi.
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