La tensione sale in Russia in seguito alla decisione di spostare la finale di Champions League inizialmente in programma a San Pietroburgo: cosa sta accadendo dopo la guerra scatenata in Ucraina.
La decisione di modificare la sede della finale di Champions da San Pietroburgo a Parigi non è stata accolta con grande enfasi dalla federcalcio russa. A parlare di tutto questo è Alexander Dyukov, presidente della federazione russa, che ha così commentato la scelta di spostare la finale della competizione dalla Russia alla Francia.
“La più importante e prestigiosa sarebbe stata la finale di UEFA Champions League a San Pietroburgo, la cui preparazione è continuata fino ad oggi. Riteniamo che la decisione di spostare la sede della finale di Champions League sia stata dettata da ragioni politiche“, ha commentato il presidente Dyukov.
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“La federazione inoltre non condivide la decisione di spostare le partite che coinvolgono squadre russe in territorio neutro. Ciò viola il principio sportivo e gli interessi di giocatori, allenatori e tifosi. Siamo sempre pronti a fornire tutte le garanzie necessarie per lo svolgimento di partite di calcio internazionali in Russia. Abbiamo un alto livello di organizzazione e sicurezza”, ha dichiarato alla stampa il presidente della federazione russa.
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Di fatto la federazione di calcio in Russia ha dichiarato di non essere d’accordo con quanto deciso dai vertici. In tal caso si è parlato di una scelta che non avrebbe a che fare con il calcio giocato, ma solo ed esclusivamente di natura politica.