Conflitto Ucraina-Russia, la situazione è sempre più critica: crisi e smarrimento. Spuntano graffiti a Mosca: “Basta guerra”.
Kiev si è svegliata sotto i bombardamenti russi: il conflitto è cominciato nella notte, portandosi dietro tutte le tensioni e l’incertezza di questo periodo. Una vera e propria polveriera che coinvolge civili.
Tante le vittime già dalle prime ore di rappresaglia, la politica si adopera per arrestare il conflitto ma intanto la situazione peggiora: campionato di calcio sospeso, come qualsiasi altro evento in programma, ma i calciatori si schierano ugualmente. Stop alla guerra è il grido unanime, unica maniera per esorcizzare una deflagrazione in atto. I missili, la paura e l’ignoto non hanno confini. Anche a Russia c’è tanto smarrimento.
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Conflitto Ucraina-Russia, graffiti a Mosca: “Basta guerra”
È una guerra di nervi: le armi sono potenza di fuoco ma anche esca psicologica per la propaganda. Per questo in Russia non si arrestano le informazioni e gli aggiornamenti: una parte della popolazione si discosta dall’operato di Putin e lo fa con una protesta civile e silenziosa. Spuntano graffiti per i muri delle città: succede a Mosca ma non solo. “Basta guerra”. Due parole in grado di riscrivere la storia. Un grido di allarme, paura e tensione. Tutto intriso nella mente di chi si rifugia nella parola come ultimo atto sovversivo.
Russian media reports that “No to war” graffitis have appeared in many spots in #Moscow. pic.twitter.com/uOi22SFNjn
— Anastasiia Lapatina (@lapatina_) February 23, 2022
Non basta, ma – come riportano i media russi – è l’unico modo per esprimere vicinanza a chi è sotto attacco: farlo in maniera spontanea, civile, collettiva. Anche i russi piangono perchè, se da una parte i leader amano dividere la situazione in vittime e carnefici, la cittadinanza attiva – sia russa che ucraina – si sente ferita nell’orgoglio: quando sembra non ci sia più nulla da fare, le parole diventano l’ultimo appiglio prima della disperazione. Un conflitto fatto anche di sussulti.