Sulle ultime ore di vita di Claudio Mandia, il giovane studente italiano trovano morto in una camera del dormitorio di una scuola di New York, sta indagando la polizia di Mount Pleasant. Il capo del dipartimento ha confermato l’ipotesi di suicidio. Le indagini stanno cercando di capire se il suo gesto sia stato indotto.
“Stiamo esaminando tutti gli aspetti per capire cosa possa aver contribuito alla morte di Claudio Mendia” afferma al microfono di Sky Tg24 Paul Oliva, capo della polizia di Mount Pleasant che sta indagano sulla morte del diciottenne. Dalle prime indagini verrebbe confermato il suicidio.
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“All’arrivo degli agenti – continua Oliva – siamo stati indirizzati dal personale scolastico nella stanza del dormitorio annessa all’edificio principale per una persona suicida. È sembrato essere per impiccagione e dunque abbiamo iniziato immediatamente le indagini“.
La polizia indaga per stabilire se qualcuno o qualcosa abbia indotto lo studente al suicidio
Sul corpo del ragazzo è stata effettuata l’autopsia, i risultati arriveranno nei prossimi giorni. Gli investigatori nel frattempo stanno continuando le indagini per capire se qualcuno sia coinvolto nella morte di Claudio Mandia “Stiamo ancora raccogliendo prove, anche video. La scuola sta collaborando e ha fornito tutto. In questo momento posso dire che non è stato trovato nella sua normale camera del dormitorio dove trascorreva la maggior parte del suo tempo a scuola“.
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La famiglia del ragazzo, attraverso il proprio avvocato ha parlato di un “trattamento inimmaginabile” a cui il proprio figlio sarebbe stato sottoposto da parte della scuola. Il ragazzo sarebbe stato messo in isolamento per punizione perché scoperto a copiare un compito.
Non è ancora chiaro se il diciottenne sia stato chiuso in camera senza possibilità di uscire “Non posso commentare questo punto – conclude Oliva – perché è parte dell’indagine per determinare se c’è qualcosa di criminale che potrebbe aver contribuito alla sua morte“.