Nella notte italiana si è volta una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu sull’Ucraina. Per l’Onu “Le prossime ore e giorni saranno critici”. Il presidente russo ha deciso di inviare le truppe nel Dombass
“Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi“. Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell’Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina, augurandosi una soluzione diplomatica. A puntare il dito contro la Russia l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield per la quale Vladimir Putin “sta testando il sistema internazionale, la nostra determinazione, sta vedendo fino a che punto può spingerci“.
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“Un attacco all’Ucraina – ha continuato – è un attacco alla sovranità di ogni stato membro dell’Onu e alla Carta delle Nazioni Unite e avrà conseguenze rapide e gravi” aggiungendo “Ci rammarichiamo anche per l’ordine di schierare truppe russe nell’Ucraina orientale, come riferito in una ‘missione di mantenimento della pace“.
“La Russia ci ha portato sull’orlo del baratro” ha detto l’ambasciatrice britannica nel corso della riunione”
"The next hours & days will be critical. The risk of major conflict is real & needs to be prevented at all costs."
— UN political chief @DicarloRosemary briefing the Security Council on Ukraine. https://t.co/90J8uSLo2G
— United Nations (@UN) February 22, 2022
Nel corso della riunione è intervenuto anche l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia “Sembra che alcuni colleghi del Consiglio di Sicurezza siano “pronti a seppellire” gli accordi di Minsk. Rimaniamo aperti alla diplomazia e a una soluzione diplomatica ma non permetteremo nuovo bagno di sangue” nel Donbass, ha detto.
A parlare anche l’ambasciatrice britannica all’Onu Barbara Woodward “La Russia ci ha portato sull’orlo del baratro, la esortiamo a fare un passo indietro” ha detto.“Il Consiglio di Sicurezza deve assumersi le proprie responsabilità sulla pace e la sicurezza, deve essere unito nel chiedere alla Russia una de-escalation” ha concluso.
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Di una via diplomatica ha parlato anche l’ambasciatore cinese all’Onu nel suo brevissimo discorso “una soluzione diplomatica e il dialogo“, senza esprimere alcun sostegno al riconoscimento del Donbass da parte della Russia.