La situazione in Ucraina diventa sempre più critica. Dopo il discorso che ieri sera Putin ha rivolta alla Russia e all’Occidente, in cui ha annunciato il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nella notte ha mosso le truppe. Uomini e mezzi sono entrati nel Donbass per un’operazione di “peace keeping”, dice Putin. Intanto, però Stati Uniti ed Europa preparano le sanzioni. Le prossime ore ci diranno che forma prenderà il conflitto, ma intanto somiglia sempre più a una guerra commerciale. Al quotidiano online Free.it Evgeny Utkin, giornalista russo esperto di economia e geopolitica.
La crisi Ucraina ha raggiunto l’apice ieri sera, dopo la mossa di Putin di riconoscere le due auto-proclamate repubbliche nel Donbass. La situazione ha avuto una veloce accelerazioni e il conflitto sembra sempre più vicino. Anche se non è chiaro cosa accadrà nelle prossime ore. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell ha annunciato un Consiglio Esteri d’urgenza a Parigi ma intanto questa crisi assomiglia sempre più a una guerra commerciale. Il presidente ucraino Zelensky ha già chiesto l’interruzione del progetto Nord Stream 2 che provocherà ricadute economiche. Cosa accadrà? Quali sono le ripercussioni economiche? Al quotidiano online Free.it Evgeny Utkin, giornalista russo esperto di economia e geopolitica.
Cosa accadrà nelle prossime ore?
“Ci sono troppo variabili, anche un computer non saprebbe rispondere a questa domanda. E’ un equilibrio molto instabile. Io non penso che Putin volgia prendere Kiev. Riconoscendo le due repubbliche nel Donbass ha fatto in modo di ottenere ciò che voleva: non far entrare l’Ucraina nella Nato. Era quello che aveva chiesto nella lettera spedita a Biden e alla Nato qualche settimana fa, lettera che è stata ignorata. Io non sono Putin e non avrei preso questa decisione. C’è da dire che riconoscere non significa annettere. In questo modo ha creato un frozen conflict e con questa formula la Nato non può entrare in Ucraina. Putin ha deciso di muovere le truppe per l’operazione di peace keaping ma non credo che si scatenerà un conflitto massiccio. Tutto dipenderà ora dalla risposta dell’Ucraina e degli Stati Uniti”.
Quindi si devono aspettare le contromosse per capire che piega rischia di prendere la situazione?
“Fondamentalmente si deve aspettare cosa deciderà di fare Biden. L’Europa, devo dire, ha un ruolo molto passivo e segue la scia del presidente americano. Però devo dire che in questo momento tutti i veri attori in campo hanno ottenuto quello che volevano”.
In che senso?
“Putin non voleva che l’Ucraina entrasse nella Nato e ora è davvero difficile se non impossibile che ciò accada. Biden era da mesi che diceva che la Russia stava attaccando e voleva mettere le sanzioni. L’unica che perde è l’Europa, anche se sta discutendo se escludere alcune sanzioni ma l’Europa soffrirà per queste sanzioni come la Russia. Così com’era già accaduta dopo la guerra in Crimea. Biden è contento, perché ha mostrato i muscoli, ha dimostrato di avere ragione e ora riuscirà anche a vendere il suo gas all’Europa. In fin dei conti, questa tra Russia-Ucraina-Stati Uniti è una guerra commerciale”.
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E’ una guerra per il mercato delle fonti fossili?
“Gli Stati Uniti sono diventati il primo esportatore di gas liquido al mondo, superando anche il Qatar. E quindi ora deve venderlo. Adesso, con le sanzioni alla Russia, venderanno il loro gas al doppio del prezzo attuale. Quando è iniziata la crisi energetica in Europa e le forniture di gas dalla Russia scarseggiavano, gli Statu Uniti hanno detto: non vi preoccupate, adesso vi salviamo noi. Poi, il 21 dicembre 2021 è stato il giorno in cui il prezzo del gas ha superato un record storico: 2200 dollari per mille metri cubi di gas, praticamente 7 volte il prezzo cui lo paghiamo alla Gazprom (l’azienda controllata dal Cremlino ndr). L’America non venderà mai allo stesso prezzo che paghiamo attualmente, ma al doppio. E in questo modo, tutte le economie europee, compreso quella italiana, saranno in ginocchio. Questo era il gioco. E l’Europa non capisce”.
Le sanzioni metteranno in difficoltà anche l’economia Russia?
“Certo, tantissimo. Ma non come immaginano gli analisti. Per esempio, escludere la Russia dal circuito bancario Swift non sarà un grosso problema. Mosca, infatti, ha già creato un altro circuito che si chiama Mir, che in russo vuol dire pace ma anche mondo. E lo usa anche la Cina. La Russia soffrirà sicuramente, ma è all’Europa che stanno preparando un’amara sorpresa. Dopo due anni di pandemia, adesso aumenteranno ancora i prezzi dell’energia e sarà insostenibile, sia per le famiglie che per le industrie. E per questo, la vera colpa ce l’ha governo italiano, che ha commesso degli errori di politica industriale ed economica”.
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