Ucraina, Putin riconosce indipendenza Donbass: rabbia di Macron e Scholz

Peggiora la situazione in Ucraina con il presidente Vladimir Putin che si è detto pronto a firmare un decreto per riconoscere l’indipendenza delle repubbliche separatiste del Donbass. L’ira di Scholz e Macron ha una ragione ben precisa.

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Ucraina, Putin riconosce indipendenza Donbass: rabbia di Macron e Scholz

In chiaro dissenso con gli Accordi di Minsk, Putin starebbe per concedere l’indipendenza alle due repubbliche separatiste del Donbass. Sale veramente alle stelle la tensione, soprattutto per quanto deciso da Vladimir Putin, ira di Scholz e Macron che stanno tentando di evitare un conflitto.

Lo stesso Putin ha tenuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco e anche con il presidente della Repubblica francese per informarli “sull’intenzione di firmare un decreto”. Lo stesso Scholz si sarebbe arrabbiato a causa della “violazione unilaterale” di quanto precedentemente concordato, Macron avrebbe invece convocato una riunione del Consiglio di difesa.

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Putin fa arrabbiare Francia e Germania, peggiora la crisi in Ucraina

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Putin fa arrabbiare Francia e Germania, peggiora la crisi in Ucraina

La scelta di riconoscere l’indipendenza del Donbass è una decisione controversa che potrebbe peggiorare i rapporti con Francia e Germania. Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno infatti dichiarato di essere in “totale disaccordo” con quanto proposto da Putin. La tensione è veramente alle stelle, soprattutto dopo quanto comunicato dal Cremlino sulla vicenda delle repubbliche indipendenti del Donbass.

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Nel frattempo Josep Borrell, in qualità di Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, ha fatto un annuncio molto importante. “Presenterò un pacchetto di misure che vanno approvate dal Consiglio Affari Esteri Ue all’unanimità“, ha dichiarato in conferenza stampa. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invece affermato di essere molto deluso, così come Emmanuel Macron. Dal proprio canto l’Eliseo ha invece confermato la convocazione del Consiglio di difesa francese già nella serata di lunedì 21 febbraio.

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