Un padre e un figlio sono accusati di aver fatto esplodere un ordigno a Foggia. Le persone arrestate sono un 45enne e suo figlio minorenne: cosa sarebbe accaduto.
Gli inquirenti hanno ricostruito un avvenimento intimidatorio, avvenuto lo scorso 9 gennaio a Foggia, fermando padre e figlio di 16 anni per una bomba esplosa nel vico Ciancarella. I due sarebbero parenti del boss Trisciuoglio, così come confermato da fonti della polizia. Ai danni di entrambi penderebbero diverse accuse, nonché prove indiziarie, a cui aggiungere l’aggravante del metodo mafioso. L’arresto è avvenuto durante la tarda serata di giovedì 17 febbraio 2022.
Padre e figlio sono infatti accusati di detenzione di esplosivi, danneggiamento, soltanto per l’uomo invece l’accusa di tentata estorsione. Durante la fuga i due avrebbero tentato di non farsi riconoscere, gettando per strada alcuni indumenti utilizzati per compiere l’attentato. Decisiva la visione dei filmati che avrebbe incrociato caratteristiche fisiche e somatiche dei due indagati. L’uomo e suo figlio avrebbero fatto esplodere un ordigno per strada, lanciando un messaggio mafioso ben preciso.
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Ordigno nel vico Ciancarella a Foggia, le indagini sulla bomba davanti al ristorante Poseidon
I due sarebbero coinvolti nella vicenda dell’ordigno esploso davanti la saracinesca del ristopub Poseidon. A carico di entrambi sarebbero stati accertati diversi indizi. Decisivi i filmati delle telecamere di zona per ricostruire quanto accaduto. La ricostruzione degli inquirenti avrebbe permesso di analizzare il tragitto compiuto dopo l’attentato, immortalando i due perfino appena giunti vicino la propria abitazione.
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Per entrambi sono scattate comunque le manette. L’uomo di 45 anni arrestato ha legami di parentela con un soggetto che farebbe parte del gruppo Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese, di recente finito sotto i riflettori per un’operazione antimafia.