Una prima mossa che potrebbe essere decisiva per l’avvio di una tregua sulla crisi internazionale Ucraina-Russia. Mosca ha annunciato che le manovre per il ritiro di alcune truppe al confine è finito. Putin tende la mano: oggi l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, poi il premier russo parla in conferenza stampa.
E’ solo l’inizio ma è un punto di partenza che sperano per primi i cittadini di Ucraina e Russia che di fare ancora la guerra non hanno nessuna voglia. Sono consapevoli di quanto ha pesato il passato, l’ostilità e conflitti che hanno distrutto e lasciato veleni che ancora oggi sono li pronti a fare nuovi disastri. Così spingono i due popoli affinché si ritrovi la via del dialogo che possa portare alla pace, nonostante quei maledetti interessi economici che rischiano di essere benzina per un nuovo confitto.
E’ per questo che lavora la diplomazia internazionale. Oggi a Kiev il ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio visita la nostra ambasciata nella capitale ucraina. Giovedì invece vede il presidente russo Putin a Mosca. Bisogna provarle tutte per scongiurare una guerra che non vuole nessuno. O almeno non la vogliono di certo i paesi della UE.
Sul fronte della diplomazia questa mattina il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atterrato a Mosca per incontrare di persona il presidente Putin, impostare così dialoghi di pace. Un colloquio di oltre tre ore, poco fa in conferenza stampa Vladimir Putin con a fianco Scholz ha fissato un concetto chiaro. “Non accetteremo mai che la Nato si allarghi fino ai nostri confini. E’ una minaccia che si percepisce in modo chiaro. Le risposte degli alleati che abbiamo ricevuto fino ad ora non ci soddisfano ma ci sono ragionamenti in corso sui quali discutiamo”. Putin ha anche sottolineato come dal vertice sia emersa dalla Germania la volontà al fine di raggiungere una cooperazione benefica e pragmatica.
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Parole ferme e decise quelle del presidente russo che apre non poco alla diplomazia ma chiede altresì di rispettare le sue richieste. Dal canto suo il leader tedesco Scholz ha spiegato come si debba fare tutto il necessario per superare l’attuale blocco nel dialogo con la Russia. “Serve una de-escalation rapida, le vie diplomatiche non sono esaurite. Confido in Kiev che in queste ore ha promesso progressi sul fronte del negoziato, come la possibile rinuncia a entrare nella Nato” spiega. Poi aggiunge anche che “La sicurezza dell’Europa non può essere costruita contro la Russia ma in cooperazione”. Infine chiede che sia rispettato da tutti l’accordo di Minsk
E gli effetti della diplomazia sulla crisi Ucraina-Russia, lunghe telefonate tra i Capi di Stato europei e tra ministri dell’Unione con i colleghi ucraini e russi stanno forse portando a un primo passo verso la pace. E la prima mossa l’aha fatta proprio Vladimir Putin. il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov ha annunciato il ritiro di alcune unità russe dal confine. “Alcuni distaccamenti dei distretti militari del sud e dell’ovest che hanno svolto le loro missioni stanno tornando alle loro basi su treni e mezzi per trasferire le truppe” spiega Konashenkov come riportato dall’agenzia Sputnik.
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Un passaggio non di poco conto che la Russia vuole fa pesare a livello internazionale e che seguirebbe quanto dichiarato sempre a livello mediatico, ovvero che i russi la guerra non la vogliono. Insomma in questo Risiko dove ognuno gioca la sua partita abilmente oggi la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova in un messaggio su Telegram ha sottolineato con queste parole il ritiro di alcune truppe russe al confine. “‘Il 15 febbraio 2022 passerà alla storia come il giorno in cui la propaganda di guerra occidentale è fallita. Sono caduti in disgrazia e sono stati distrutti senza che sia stato sparato un solo colpo” ha detto.
Tra le notizie di giornata che possono cambiare in meglio lo scenario internazionale Ucraina-Russia non solo la mossa dei soldati di Mosca di ritirare alcune truppe ma anche la decisione del governo ucraino. Ad annunciarlo con parole che danno il senso della tensione che si respira in queste ore, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “La possibilità che Kiev abbandoni i piani di adesione alla Nato sono un sospiro di sollievo” spiega. Intanto oggi il premier ucraino Volodymyr Zelensky ha sentito al telefono il nostro primo ministro Mario Draghi. “Abbiamo discusso delle sfide alla sicurezza che l’Ucraina e l’Europa devono affrontare oggi. Scambio di opinioni sull’intensificazione del lavoro di tutti i formati negoziali e sullo sblocco del processo di pace. Apprezzo il supporto dell’Italia all’Ucriana” conclude Zelensky.
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