Il successo con la medaglia d’argento conquistata da Sofia Goggia è merito della sciatrice che non si è mai arresa, ma anche del supporto della medicina rigenerativa: di cosa si tratta e come mai è stata così decisiva.
L’impresa di Sofia Goggia, a distanza di soli 23 giorni dall’infortunio, sa veramente di qualcosa di eccezionale. L’argento conquistato dalla sciatrice azzurra, insieme al bronzo di Nadia Delago, sono le ultime medaglie conquistate dall’Italia durante le Olimpiadi di Pechino. La ragazza nata nella provincia di Bolzano ha ringraziato il personale medico che l’ha aiutata a recuperare dall’infortunio rimediato a Cortina.
Il recupero veloce ed efficace di Sofia Goggia è stato possibile grazie alla medicina rigenerativa, così come spiegato all’Ansa dal chirurgo ortopedico Claudio Zorzi. Si tratta del direttore del Dipartimento di Ortopedia dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Negrar di Verona che ha spiegato nel dettaglio quanto compiuto dalla sciatrice italiana in queste settimane precedenti alla gara.
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Sofia Goggia e il successo conmquistato grazie anche alla medicina rigenerativa, di cosa si tratta
Il secondo posto di Sofia Goggia è certamente un risultato straordinario, soprattutto se giunto dopo un infortunio che avrebbe bloccato la maggior parte delle persone. Zorzi ha spiegato che la sciatrice è stata sottoposta a infiltrazioni di plasma ricco di piastrine (PRP).
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Mai come in questo caso si è parlato di un modus operandi utilizzato spesso e volentieri su anca, spalla e articolazioni del ginocchio, molto meno invece ai legamenti crociati. Il cosiddetto PRP è un gel che si ottiene prelevando del sangue dalle vene del paziente, lo si centrifuga e così si ottiene un concentrato di plasma e piastrine. La sostanza viene successivamente iniettata, mediante infiltrazione, all’interno dell’articolazione.