Il Ministero della Salute ha diramato il consueto bollettino con i dati Covid in Italia oggi 15 febbraio 2022. Il punto sui nuovi contagi, terapie intensive, vittime e il tasso di positività. Tutti gli aggiornamenti.
Leggermente in salita i casi di positività in Italia. Il Ministero della Salute ha diffuso i dati della pandemia nel Paese: Sono 70.852 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 28.630. I tamponi processati sono 695.744 (ieri 283.891). Il tasso di positività rimane sostanzialmente invariato ed è del 10,2% rispetto al 10,1% di ieri. I decessi di oggi sono 388 (ieri 281). Calano ancora i ricoveri. 54 in meno sono gli ingressi in terapie intensiva e 87 gli ingressi del giorno. Anche i ricoveri ordinari sono 448 in meno.
L’agenzia Reuters, racconta un curioso particolare sull’incontro tra Putin e Macron. Al presidente francese sono state offerte due soluzioni: test anti-Covid e tavolo corto, o tavolo lungo senza test. Macron si era già sottoposto a un tampone molecolare prima del vertice e si è rifiutato di effettuare il test, per evitare che i russi potessero mettere mano sul suo DNA. L’immagine del tavolo lungo sei metri e dei due leader così lontani aveva fatto il giro del mondo, ma non si era trattato di scortesia ma del rifiuto di Macron di lasciare il proprio materiale genetico. Per fortuna la scelta non ha avuto conseguenze sull’incontro incentrato sulla crisi ucraina.
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Secondo un report pubblicato dall’Istituto superiore della sanità, i non vaccinati hanno un rischio 27 volte più alto di finire in terapia intensiva. rispetto a chi ha fatto la terza dose booster di vaccino. La protezione è molto più evidente per chi ha superato i 60 anni di età.
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Nonostante si sia abbassato il tasso di mortalità per Covid, una persona su quattro lamenta disturbi dell’olfatto anche dopo un anno. Lo si legge su un lavoro di ricerca italiano, coordinato dagli esperti dell’Università di Catania in collaborazione con l’Università del Michigan e della Wayne State University di Detroit. Lo studio è stato condotto su 152 pazienti di età compresa tra i 18 e i 65 anni che hanno manifestato una disfunzione olfattiva da almeno 6 mesi.
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