Saranno giornate cruciali per capire che evoluzione avrà la crisi Ucraina. Il confronto tra la Nato e Putin è sempre molto acceso e continuano gli incontri per trovare una soluzione diplomatica alla guerra. Dopo aver parlato con Biden, con Macron e con altri leader, domani arriverà in Russia il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E tra mercoledì e giovedì che si capirà se la Russia invaderà l’Ucraina. Al quotidiano online Free.it l’analisi di Lucio Caracciolo, direttore della nota rivista di geopolitica Limes.
La tensione tra Russia e Ucraina è ancora molto accesa. L’ipotesi di una invasione di Putin su Kiev non è ancora una possibilità da escludere e per questo i governi europei e gli Stati Uniti stanno provando a trovare una soluzione diplomatica. La crisi Ucraina, però, è molto grave. C’è chi parla, in caso di conflitto, quasi di terza guerra mondiale. Anche perché gli interessi in gioco non sono solo geopolitici, ma soprattutto economici. Dalla Russia, infatti, arrivano i principali rifornimenti di gas all’Europa, Italia compresa, e una tensione potrebbe alimentare la crisi energetica che già stiamo vivendo. Quali sono gli scenari possibili? Al quotidiano online Free.it l’analisi di Lucio Caracciolo, direttore della nota rivista di geopolitica Limes.
Secondo lei che cosa potrebbe succedere?
“La situazione è molto seria e difficile. Ma credo che la probabilità che i russi non scatenino l’offensiva che invece gli americani danno per certa è abbastanza alta. Anche se questo in questo momento, oggettivamente, non si può escludere nulla. Però, se le cose dovessero continuare sul filo di quello che sta accadendo, io penso che, entro un ragionevole termine di tempo, un accordo fra Ucraina e Russia si possa trovare. In modo che entrambi si salvino la faccia”.
Che tipo di accordo?
“Questo accordo potrebbe essere basato sul fatto che l’Ucraina non pretenda più, almeno per un certo periodo, di entrare nella Nato e così la situazione potrebbe essere almeno in parte composta”.
Secondo lei quando si stanno spingendo forte sia Russia che Stati Uniti?
“E’ chiaro che per la Russia quella dell’Ucraina è una questione direi vitale. Per gli Stati Uniti un po’ meno, o in maniera diversa. Mi sembra abbastanza paradossale che gli Stati Uniti, enfatizzando la minaccia russa, contribuiscano a destabilizzare l’Ucraina che è l’obiettivo di Putin. Il problema è che Usa e Russia si parlano ma non si capiscono. E questo è molto pericoloso, soprattutto in questo momento”.
Verosimilmente entro mercoledì o giovedì potremmo capire che evoluzione prenderà la situazione?
“Sì. Quantomeno potremo capire se hanno ragione gli americani, e cioè che i russi stanno invadendo l’Ucraina oppure no. Poi dopo vedremo, ma comunque ad oggi non credo che non sia impossibile trovare una soluzione diplomatica. Credo che si troverà un accordo per riportare la situazione alla tranquillità. E intanto, però, Putin continuerà ad esercitare manterrà pressione sull’Ucraina finché non sarà sicuro di aver raggiunto il suo obiettivo”.
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