Da una parte la tensione che sale con dichiarazioni allarmistiche, dall’altra gli appelli anche del governo Putin affinché si mantenga la calma. E’ il clima sulla crisi Ucraina-Russia. Oggi il presidente USA Joe Biden ha parlato al telefono con il collega ucraino Zelensky. Kiev chiede incontro con Mosca.
La crisi in Ucraina rischia di compromettere la stabilità di diversi Paesi che sarebbero già pronti a intervenire qualora la Russia dovesse ulteriormente avanzare con una invasione. Intanto John Kirby, in qualità di portavoce del Pentagono, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni ai microfoni di Fox News. La speranza è di trovare una soluzione diplomatica, ma il tempo stringe.
Nessuna conferma sulla data del 16 febbraio, indicata da fonti dell’intelligence, citate da alcuni organi d’informazione statunitensi, come l’inizio di una presunta operazione della Russia in Ucraina. “Abbiamo detto, e crediamo ancora oggi, che ci sia ancora tempo e spazio per un percorso diplomatico. Pensiamo ancora che ci sia un modo pacifico per evitare una guerra in Ucraina“, ha dichiarato il portavoce Kirby.
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La telefonata di ieri Biden- Putin lascia un grande gelo. Colloquio telefonico alquanto acceso che potrebbe scatenare nuove tensioni, soprattutto vista la grave crisi in corso ai confini dell’Ucraina. Fra i due presidente di Stati Uniti e Russia i toni sarebbero stato non così idilliaci. Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha tenuto un colloquio con il collega statunitense Joe Biden per fare il punto sulla situazione. A riportare la notizia è stata una fonte presidenziale del governo di Kiev.
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Biden e Zelensky hanno parlato oggi per 51 minuti al telefono. Sono 11 i minuti in meno rispetto al colloquio di 62 minuti fra il presidente degli Stati Uniti e Vladimir Putin, così come riportato dalla Casa Bianca. Nel corso della telefonata il presidente Zelensky avrebbe chiesto a Biden di effettuare una visita in Ucraina. Lo riporta la Cnn citando fonti di Kiev, secondo le quali Zelensky avrebbe anche chiesto un maggiore sostegno militare e finanziario. Intanto la tensione è altissima e così il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha in programma di raggiungere prima l’Ucraina, in seguito si dovrebbe recare a Mosca, per provare a calmare le acque. “Ho avuto una conversazione telefonica di un’ora con Joe Biden. Abbiamo parlato di sicurezza, economia, dei rischi esistenti, delle sanzioni e dell’aggressione russa“, ha commentato su Twitter il presidente dell’Ucraina.
Intanto la Germania ha dichiarato che in caso di attacco russo, le sanzioni sarebbero “inevitabili e immediate“. L’argomento crisi in Ucraina tocca anche la Germania che, mediante il presidente Frank-Walter Steinmeier, lancia un messaggio ben preciso. “Faccio un appello al presidente Putin: sciolga il cappio attorno al collo dell’Ucraina. Si unisca a noi nella strada che porta alla preservazione della pace in Europa. E non sottovaluti la forza della democrazia“, dichiara Steinmeier durante il discorso di insediamento per il nuovo mandato.
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“La paura sta crescendo non solo in Ucraina, ma in molti Paesi dell’Europa orientale. Ecco perché siamo dalla parte degli estoni, dei lettoni e dei lituani. Stiamo insieme a polacchi, slovacchi e rumeni e a tutti gli alleati: possono contare su di noi. La Germania fa parte della Nato e dell’Unione Europea. Senza di loro, noi tedeschi oggi non vivremmo in unità e libertà. Non dimentichiamolo“, ha concluso Steinmeier.
Lo stesso John Kirby, in qualità di portavoce del Pentagono, ha dichiarato che gli USA non starebbero prendendo in considerazione l’idea di promuovere sanzioni preventive contro la Russia guidata da Vladimir Putin. I motivi sono ben precisi e sono stati analizzati con molta chiarezza. “Se le usi prima che venga compiuta l’aggressione o la trasgressione, perdono il loro effetto deterrente. Se punisci qualcuno per qualcosa che non ha ancora fatto, allora potrebbe anche andare avanti e farlo“, ha commentato Kirby ai microfoni di Fox News.
Charles Michel ha annunciato su Twitter di aver avuto un lungo dialogo con Zelensky. I due esponenti politici hanno parlato con grande franchezza, ma è proprio Michel a giocare a carte scoperte e lanciare un messaggio senza tanti giri di parole. “L’UE risponderà con unità e fermezza a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa. Solidarietà con l’Ucraina“, commenta l’attuale presidente del Consiglio europeo.
Il tempo stringe e ormai questo è chiaro, ma fino a quando ci sarà lo spazio per un minimo di dialogo bisogna tentarle tutte. In questo senso Kiev ha chiesto un incontro entro 48 ore con Mosca. Un faccia a faccia nel formato Vienna, ovvero quel documento firmato con altri paesi sulle misure che mirano a rafforzare la fiducia e sicurezza, un patto siglato tra i Paesi OSCE. L’organizzazione ha confermato che la missione di monitoraggio prosegue almeno in dieci città. Nell’Ucraina orientale invece ai propri rappresentanti è stata intimata la procedura di evacuazione.
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