Parlando del Superbonus per l’edilizia, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha detto che il governo deve puntare di più sullo sviluppo industriale. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro ha spiegato i motivi della sua convinzione e ha parlato del Pnrr.
Di politica industriale, di trasformazione energetica e di sviluppo tecnologico torna a parlare il Giancarlo Giorgetti. In una intervista al Corriere della Sera, il ministro dello Sviluppo economico ha parlato soprattutto del Superbonus per l’edilizia su cui il governo ha investito, forse anche troppo. “Stiamo mettendo un sacco di soldi sull’edilizia che, per carità, può aver avuto senso sostenere nella fase più dura della pandemia. E di certo contribuisce chiaramente alla crescita. Ma ora droghiamo un settore in cui l’offerta di imprese e manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione”, ha spiegato il ministro Giorgetti.
Secondo il ministro, in questa fase di ripresa dell’economia, dopo la crisi per il Covid, è necessario investire sulla politica industriale italiana e sulla rivoluzione digitale e energetica. “Pensiamo allo choc che investe l’automotive, che deve uscire dai modelli endotermici tradizionali. Invece diamo soldi ai miliardari per ristrutturare le loro quinte case delle vacanze. Ride tutto il mondo. Intanto rischiamo che dilaghi la disoccupazione nell’industria spiazzata dall’imposizione del passaggio all’auto elettrica entro il 2035. Se ci sono decine di miliardi per ridisegnare le filiere industriali, bene. Ma in caso contrario, che stiamo facendo? Droghiamo certi settori e ne lasciamo a languire altri, quelli strategici per l’Italia”. Giancarlo Giorgetti è sicuro e va dritto per la sua strada, ma sempre con l’appoggio del premier Mario Draghi.
Quando, per esempio, alla Cop26 di Glasgow si era votato sul passaggio all’elettrico, solo Giorgetti e il suo omologo tedesco avevano votato contro. E quando Draghi aveva chiesto spiegazioni, aveva spiegato qual è il suo punto di vista. Poi accolto anche dal premier. “Siamo per il principio di emissioni zero” – spiega Giorgetti – “ma sulla base della neutralità tecnologica. L’idrogeno può diventare competitivo. E in Italia abbiamo brevetti fra i più avanzati nei biocarburanti. Perché non viene riconosciuto?” E prosegue ancora il ministro. “E anche l’auto ibrida, che ora non piace, può avere un ruolo. Soprattutto in assenza di una rete adeguata di colonnine di ricarica. Con questa furia per l’elettrico ideologica, etica, rischiamo l’autogol”.
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Nell’intervista al Corriere della Sera, Giorgetti ha parlato anche del Pnrr. Rispondendo a una domanda sulla mancanza di un piano di politica industriale nel Piano di ripresa, il ministro Giorgetti ha spiegato che c’è tempo. “Il Pnrr si potrà ritoccare, perché il mondo cambia così in fretta che non ha senso lasciare tutto fermo alla foto di un solo momento. Quanto alla politica industriale, va sviluppata. Lo stiamo facendo”, ha detto ancora Giancarlo Giorgetti.
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