La famiglia pretendeva solo sangue No vax per curare il figlio. Il Tribunale di Bologna sospende la potestà genitoriale alla madre e al padre del bambino affetto da cardiopatia.
Il Tribunale dei Minori di Bologna ha provvisoriamente sospeso la potestà genitoriale alla mamma e al papà del bimbo del modenese che, per motivi religiosi, chiedevano che il sangue delle trasfusioni necessarie all’intervento chirurgico del figlio, affetto da una cardiopatia, non fosse prelevato da persone vaccinate contro il Covid.
E’ il secondo provvedimento giudiziario nei confronti della famiglia del piccolo, martedì il Giudice tutelare di Modena ha stabilito che l’intervento debba essere eseguito e che il sangue messo a disposizione dall’Ospedale Sant’Orsola di Bologna per l’eventuale trasfusione è sicuro. La Direttrice del Sant’Orsola Chiara Gibertoni è stata nominata curatore speciale del bambino.
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Sangue No vax per l’operazione del figlio: la vicenda
Tutto è cominciato qualche settimana fa quando i genitori del bambino hanno informato il personale sanitario del Sant’Orsola che per l’operazione del figlio avrebbero accettato solamente sangue di persone non vaccinate contro il Covid. Una vicenda salita alla ribalta delle cronache, tanto da scatenare il tam tam nelle chat No vax per trovare volontari non immunizzati disponibili a donare il proprio sangue.
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Sulla questione era intervenuta persino l’Avis, da tempo impegnata nella lotta alle fake news circa la qualità del sangue dei vaccinati. “Le notizie giunte da Bologna rappresentano il triste epilogo della disinformazione e del pregiudizio“, ha dichiarato il Presidente Giampietro Briola. “Non esistono evidenze scientifiche – spiega Briola – secondo cui il sangue dei donatori vaccinati contro il Covid non sia sicuro e affidabile. Il vaccino è uno strumento importante per la salvaguardia della nostra popolazione. Tutti ci siamo mossi nel rispetto del prossimo con l’obiettivo di sconfiggere questa pandemia“, conclude.