Scoperta dalla Polizia Municipale di Torino una maxi truffa ai danni dello Stato per 960 persone che percepivano il Reddito di cittadinanza sotto false dichiarazioni.
Per ottenere illegittimamente il sussidio economico 960 persone hanno dichiarato il falso. E’ accaduto a Torino e la truffa è stata scoperta dagli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale dopo un’accurata indagine. La somma complessiva prelevata ai danni dello Stato si gira intorno ai 6 milioni di euro.
L’indagine è partita dopo che alcuni agenti in servizio hanno sorpreso un cittadino di nazionalità rumena effettuare prelievi di denaro presso uno sportello bancomat con diverse carte di pagamento elettroniche. Proprio il modus operandi dell’uomo ha insospettito gli agenti che hanno approfondito il fatto.
Dopo i primi sospetti e accertamenti è avvenuta la segnalazione dell’uomo all’autorità giudiziaria con il sequestro delle carte di reddito di cittadinanza indebitamente possedute e l’inizio delle indagini per stabilire la veridicità delle carte sequestrate. Con l’aiuto dell’INPS e le analisi incrociate è emerso che tutti gli intestatari delle carte di Reddito di Cittadinanza avevano dichiarato sotto autocertificazione, un Isee pari a zero e un indirizzo in una via inesistente.
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E’ stata proprio la dichiarazione dell’indirizzo di residenza a far scattare i primi sospetti e le conseguenti indagini per 960 persone che percepivano il Reddito di cittadinanza nel territorio comunale torinese.
La via indicata dai cittadini indagati era inventata. Un altro approfondimento avvenuto dall’Ufficio Anagrafe di Torino ha confermato agli agenti di polizia municipale l’impossibilità per un cittadino comunitario di ottenere la residenza in via della Casa Comunale 3. Questo perché l’indirizzo virtuale era stato creato dal Comune di Torino per dare una residenza ai rifugiati, persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria. Dai controlli effettuati è emerso che su 960 persone, 330 erano cittadini rumeni che avevano dichiarato di essere residenti nella stessa via.
Il gruppo di 330 persone controllate, la maggioranza appartenenti allo stesso gruppo familiare, inoltre, non risultavano neanche residenti sul territorio nazionale e pertanto si tratterebbe di reddito di cittadinanza concesso a residenti in Romania per una stima complessiva di 1.600.000 euro in totale.
Per loro e per le restanti persone la Procura della Repubblica di Torino ha disposto l’interruzione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.
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