L’Ucraina si prepara all’invasione russa. L’esercito è schierato sul confine mentre i civili preparano le case con sacchi di sabbia, nascondo i tesori di famiglia e intanto si addestrano a usare le armi. A Kiev nessuno crede che la trattativa in corso con l’Occidente possa far cambiare idea a Vladimir Putin. Ma intanto i negoziati di pace sono in corso. Qual è la situazione attuale? Al quotidiano online Free.it Anna Zafesova, giornalista italo-russa de La Stampa.
I venti di guerra soffiano alle porte dell’Europa. Dopo che la Russia di Vladimir Putin stava per invadere l’Ucraina, si sono messe in moto la cancellerie europee e la Nato. L’obbiettivo è dare il via a una de-escalation e riportare la calma. In queste ore Il presidente francese Emmanuel Macron è a Mosca per incontrare proprio Putin e cercare di calmare le acque. E Domani, invece, sarà a Kiev per discutere anche con Volodymyr Zelensky. In campo per giocare le proprie carte anche il presidente statunitense Joe Biden e il cancellerie tedesco Olaf Scholz. Qual è la situazione attuale? Al quotidiano online Free.it Anna Zafesova, giornalista italo-russa de La Stampa.
Quali sono le ultime notizie sulla crisi Russia-Ucraina?
“In questo momento è in corso una intensa attività diplomatica, con Emmanuel Macron che è a Mosca, e con il cancelliere tedesco Scholz che andrà a Mosca la settimana prossima. E poi sono previsti diversi altri incontri. Sembra di capire che è in corso delle trattative e quindi dire che per ora si è riusciti a passare dalla fase della delle minacce alla fase del negoziato. E’ un negoziato molto preliminare, certo, dove le parti stanno facendo le proprie proposte e stanno esprimendo le proprie preoccupazioni”.
Dopo questa fase preliminare di incontri, cosa succederà?
“L’obiettivo è passare da questa fase a una in cui ci siano dei negoziati molto più dettagliati, molto più omnicomprensivi sulla sicurezza. Con i dettagli tecnici sulla collocazione degli armamenti, sugli impegni reciproci, sulle garanzie, sulle ispezioni eccetera. Un negoziato, però che tiene completamente fuori la richiesta della Russia sostanzialmente di ripartire l’Europa in sfere di influenza, dove dei Paesi indipendenti non possono accedere a questa o a quella alleanza. Ecco, su questa parte c’è stato un No, sul resto è tutto in discussione. Vedremo nei prossimi giorni”.
Secondo lei Putin era davvero pronto a una invasione?
“Io non penso che Putin fosse sicuro di invadere l’Ucraina, personalmente penso che stia giocando a poker. Dopodiché, il poker è un gioco pericoloso, perché quando fai una faccia da poker e alzi la posta, poi o perdi o ti tocca giocare quello che hai annunciato. Io credo che Putin non escluda di invadere l’Ucraina, ma il suo vero obiettivo era quello di minacciare una invasione e vedere cosa sarebbe successo. Ed è successo che si è aperto un negoziato”.
LEGGI ANCHE Torino, polizia accerchiata durante festeggiamenti per vittoria del Senegal | VIDEO
Ucraina, Anna Zafesova a Free.it, “Ora l’effetto sorpresa non c’è più”
Quindi, Putin non voleva discutere a livello internazionale di questo sua decisione?
“Certamente è un negoziato che Putin non voleva. Diciamo che, anche nel caso di un progetto di invasione, ora l’effetto sorpresa è stato perso. Anche perché, nel frattempo, Putin ha mostrato le sue carte, o meglio dire ha fatto capire di avere delle carte. Ma intanto, anche l’Occidente ha mostrato le sue carte al Cremlino: minacciando di nuove sanzioni, di aiuti militari ed economici all’Ucraina, di spostamento di truppe dell’America e della NATO verso i confini della Russia. Insomma, c’è stato tutto un movimento dove entrambe le parti hanno calato delle carte e quindi adesso, con queste carte nuove, si ricomincia a dialogare”.
Passando dai palazzi del potere al territorio, qual è la situazione attuale?
“Ovviamente è una situazione di grandissima tensione. Da un lato sono schierati 130 -140mila soldati russi, con missili, bombardieri, razzi multipli. Cioè, c’è una forza militare molto cospicua, anche se assolutamente insufficiente e invadere l’Ucraina. Ma più che sufficiente ha iniziare una guerra locale e a fare a fare dei grossi danni. Gli americani stimano che ci potrebbero essere tra i 25mila e i 50mila morti civili. Dall’altro lato, c’è l’esercito dell’Ucraina, che ovviamente ha schierato le sue truppe e anche qui parliamo di decine di migliaia di uomini. C’’è una linea del fuoco nel Donbass, al confine, dove la tregua viene sistematicamente violata da anni, non da ieri. Quindi, ecco, possiamo dire che c’è una polveriera dove una scintilla anche casuale, anche non desiderata dal Cremlino, potrebbe provocare una escalation”.