Modella ungherese scambiata per narcos chiede risarcimento di 100mila euro allo Stato italiano. Nel 2019 trascorse ingiustamente tre mesi in carcere.
Passò tre mesi in carcere a causa di un errore giudiziario. Greta Gila, modella ungherese di 24 anni, Miss Turismo nel 2018 e tra le concorrenti a Miss Universo, era stata arrestata il 22 marzo 2019 perché scambiata per una narcotrafficante. La ragazza era di passaggio a Roma, pronta a partire per Tokyo dove l’attendeva un servizio fotografico.
All’aeroporto di Fiumicino era stata fermata una sua conoscente, in possesso di cocaina. La donna aveva dichiarato di doverla cedere proprio a Greta. Trascorse 74 giorni in cella, ottenendo successivamente la scarcerazione con il solo obbligo di firma in caserma. Il 16 dicembre, circa 10 mesi dopo, il caso è stato archiviato.
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Modella scambiata per narcos, carriera distrutta e crisi di panico
Un madornale errore giudiziario, il Gip a seguito delle lunghe indagini compiute ha ritenuto infondata la notizia di reato. Ma la carriera di Greta era ormai distrutta. Offerte di lavoro svanite e ferite psicologiche devastanti che la rendono vittima di frequenti crisi di panico. Per questo motivo la giovane modella ha chiesto allo Stato italiano un risarcimento di 100mila euro per ingiusta detenzione. Come riporta il Messaggero, il prossimo 22 febbraio la Corte d’Appello di Roma sarà chiamata a decidere sul suo caso.
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“La fase risarcitoria è di fondamentale importanza.– commenta il suo Avvocato, Massimiliano Scaringella – Oltre che per un equo ristoro, come ovvio, delle vittime di errori, anche per invitare a una maggiore prudenza nella formulazione di ipotesi accusatorie non sufficientemente supportate“, conclude.