No vax, i messaggi su Telegram: “Dare fuoco alla Procura di Torino”

I messaggi dei No vax nelle chat Telegram: “A fuoco la procura di Torino. E’ il covo della dittatura che perseguita tutti gli oppositori”. In corso le indagini della Digos.

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No vax, i messaggi su Telegram: “Dare fuoco alla Procura di Torino”

“A fuoco la Procura di Torino”. Queste le parole che è possibile leggere in uno dei canali Telegram di riferimento degli appartenenti alla frangia No vax. “E’ il covo della dittatura che perseguita tutti gli oppositori”, secondo i circa quaranta utenti che scrivono nella chat.

I messaggi sono al momento al vaglio della Digos. L’appello è stato lanciato a seguito della notizia delle archiviazioni dei Pubblici Ministeri delle denunce presentate da diversi cittadini contro il Premier Draghi e il Governo. Numerosi avvocati continuano a presentare denunce anche in questi giorni. Molto spesso si tratta di moduli prestampati, redatti nella maggior parte dei casi da studi legali, che l’interessato deve solo riempire con nome e cognome.

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No vax, minacce ai locali che chiedono il Green Pass

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No vax, minacce ai locali che chiedono il Green Pass

Nel gruppo sono numerose le minacce indirizzate alle Forze dell’Ordine e agli esercizi commerciali che chiedono il Green Pass: “La soluzione è una soltanto. Date fuoco ai locali che lo chiedono”, scrive un utente. Recentemente la Procura di Torino ha chiuso il canale Telegram “Basta dittatura”, in cui confluivano No vax e No Green Pass, a causa delle reiterate minacce rivolte nei confronti di politici, giornalisti e medici considerati conniventi con la cosiddetta “dittatura sanitaria”.

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A seguito dell’indagine erano scattate perquisizioni su tutto il territorio nazionale, 16 le città interessate: Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino e Varese. Diciassette attivisti erano finiti sotto inchiesta, accusati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato.

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