Tentano di uccidere due persone dando fuoco alla casa. Scoperti autori e movente

Una coppia minacciata con il blocco della porta e il lancio della benzina alla porta d’ingresso a Milano: individuati i due responsabili. Cosa sarebbe accaduto.

Incendio Milano appartamento arrestati
Tentano di uccidere due persone dando fuoco alla casa. Scoperti autori e movente (Immagine Rete)

Le immagini del sistema di videosorveglianza, insieme al supporto di altro materiale investigativo, hanno supportato le indagini dei carabinieri per fare il punto su un grave episodio avvenuto a Milano. Decisive sarebbero state anche le dichiarazioni di alcuni testimoni per la vicenda che riguarda due persone.

Due persone hanno provato a prendere del materiale infiammabile dal distributore della zona Affori, recandosi successivamente in un’abitazione di via Terracina per appiccare un incendio: l’obiettivo era quello di uccidere gli inquilini. I militari avrebbe scoperto anche l’origine del gesto. Uno degli indagati aveva avuto in passato una relazione con uno dei due inquilini presi di mira. Il movente passionale sarebbe all’origine di tutto: gli indagati si trovano nel carcere di San Vittore.

LEGGI ANCHE >> Liliana Resinovich, agli atti la lettera dell’amico Claudio

Milano, appiccano incendio a porta di un appartamento e fuggono: altri dettagli

Incendio doloso arresti Milano
Milano, appiccano incendio a porta di un appartamento e fuggono: altri dettagli (Immagine Rete)

Durante la notte fra lo scorso 2 e 3 gennaio, i due indagati avrebbero prima bloccato con uno stendibiancheria la porta e successivamente messo a fuoco la porta d’ingresso. In quell’abitazione erano presenti una donna di 37 anni e un 38enne disabile sulla sedia a rotelle. Attraverso un pentolino avrebbero di fatto lanciato della benzina per appiccare l’incendio e poi fuggire.

LEGGI ANCHE >> Milano, tentato incendio ad hub vaccinale: perquisito 61enne

Sono stati così arrestati due cittadini italiani di 40 e 49 anni, entrambi accusati di tentato omicidio, minacciata aggravata e incendio. Entrambi si trovano adesso nel carcere di San Vittore, ma decisivo sarebbe stato il supporto delle telecamere e alcune testimonianze.

Gestione cookie