Condannato a 11 mesi attivista di CasaPound. E’ stato giudicato colpevole di partecipazione a un gruppo con “finalità antidemocratiche proprie del partito fascista”.
Un giovane attivista barese di CasaPound è stato condannato dal Tribunale per i Minorenni di Bari a 11 mesi di reclusione (pensa sospesa). Il ragazzo è stato ritenuto responsabile di riorganizzazione del disciolto partito fascista. La sentenza riguarda i fatti del settembre 2018, quando un gruppo di manifestanti di sinistra fu aggredito in strada. All’epoca l’imputato aveva 16 anni. Fu responsabile dell’aggressione messa in atto nei confronti dei partecipanti a un corteo antifascista. Protesta organizzata in occasione della visita dell’allora Ministro dell’Interno Salvini nel capoluogo pugliese.
Secondo la sentenza l’imputato è stato giudicato colpevole per aver preso parte a un gruppo con “finalità antidemocratiche proprie del partito fascista. Esaltando e minacciando e usando la violenza e il metodo squadrista quali strumenti di partecipazione politica”.
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Condannato attivista CasaPound, prima sentenza sui fatti del 2018
Il Tribunale per i Minorenni di Bari ha invece assolto il giovane attivista di CasaPound dall’accusa di lesioni aggravate ai danni di uno dei partecipanti al corteo “per non aver commesso il fatto”. Il manifestante, mai identificato, sarebbe stato “rincorso, accerchiato e picchiato selvaggiamente” con una cintura.
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Per altre 28 persone coinvolte negli scontri è attualmente in corso davanti al Tribunale di Bari l’udienza preliminare per il rinvio a giudizio. Al momento il giovane, assieme ad altri 2 esponenti di CasaPound, è a processo anche per un altro episodio, legato all’esposizione di uno striscione contro l’Associazione partigiani.