Quirinale, l’Italia non ci sta. I telespettatori dicono no ai giochi di palazzo: ascolti bassi per le maratone elettorali in tv. I numeri.
Quirinale, non solo corridoi della politica, ma anche antenne. Quelle dei leader che devono intercettare un nome condiviso prima che sia troppo tardi e le altre, quelle televisive, che vogliono sapere in che mani sarà il Paese e tengono aggiornati i telespettatori. Il dato, però, è che al pubblico delle maratone elettorali, degli speciali, degli approfondimenti in tv non interessa niente.
Sommando, infatti, le percentuali Auditel di questi giorni di voto, si arriva a malapena – in media generale – al 10%. Troppo poco se si pensa che nel recente passato le maratone toccavano picchi del 20-30%. Erano elezioni del Presidente del Consiglio, ma in tal caso non è la forma ma la sostanza a latitare.
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Quirinale, il pubblico boccia le maratone in tv: i dati
La platea ha perso interesse per la politica? Forse, ma ribadirlo non risponde ugualmente agli interrogativi che questa ipotesi suscita. Magari la platea è stanca, sì, ma dei giochi di palazzo che si fanno vicendevolmente ogni volta in queste occasioni. Le persone se vogliono vedere intrighi e sotterfugi preferiscono le soap o i film.
Non a caso, infatti, trionfa lo streaming con le piattaforme Amazon e Netflix, ma anche sulla generalista un film è preferito al TG, discorso che vale per qualsiasi rete. Al netto dei vari distinguo per caratteristiche e collocazione di palinsesto: non si arranca soltanto nella prima serata. Il primo dato condiviso è questo, forse un punto da cui ripartire. La politica è sempre più lontana dai cittadini: le ragioni sono dietro i dati Auditel.