Terzo giorno di votazioni per il Quirinale. Ma quella che doveva essere una terza chiama senza soprese, ha in realtà raccontato molto di più. Centoventicinque voti per Sergio Mattarella, 116 per Guido Crosetto, oltre 50 per Casini. I parlamentari, dopo il voto a vuoto dei due giorni precedenti, oggi hanno lanciato dei segnali ben precisi. Intanto un accordo per il nome condiviso ancora non c’è. Il commento della situazione a Free.it è di Gianfranco Pasquino, politologo dell’Università di Bologna.
In parlamento c’è inquietudine. E alla mancanza di un accordo, con i tempi che si allungano e una soluzione sempre più lontana, hanno spinto i parlamentari a rivolgersi ancora una volta a Mattarella. Sembra che si sia allargando la fronda di chi non vede altra strada all’orizzonte, se non confermare il Presidente uscente. Anche alla luce dell’incapacità dei leader di partito di trovare una soluzione condivisa. Quella che doveva essere una scelta facile, con Draghi al Colle, rischia di rivelarsi una debacle della politica con annessa crisi di governo. Il commento della situazione a Free.it è di Gianfranco Pasquino, politologo dell’Università di Bologna.
Come interpreta questi 125 voti per Mattarella?
“C’è qualcuno che sta organizzando un Mattarella bis. Qualcuno evidentemente ha detto proviamo a lanciare questo messaggio, vediamo che succede. Credo che tutto sia partito dai dissidenti del Movimento 5 Stelle, può essere che ci sia qualcuno da Italia Viva e dal gruppo misto”.
Poi c’è quasi a parità Guido Crosetto. Anche questo è un segnale?
“Certo. Il centro destra si è reso conto oggi che quei nomi che ha fatto ieri non erano così presentabili. Crosetto è più credibile e infatti ha ricevuto ben oltre i 63 voti di Fratelli d’Italia. Credo pescando anche tra Forza Italia e Lega”.
Cosa succederà domani?
“Molto dipende da quello che vien fuori dalle riunioni di oggi pomeriggio e dipende da quel che decide di fare il centro destra. Se decide di votare la vera candidata che sembra essere la presidente del Senato Casellati o se decide di contarsi ancora. In quel caso anche domani potrebbe convergere su Crosetto, in attesa di chiarire le posizioni. Il centro sinistra, intanto, sta aspettando di incontrare Salvini per vedere c’è la convergenza su un candidiato che ottenga una discreta dose di voti?”
Secondo lei, quindi, Draghi è fuori gioco?
“Draghi ha evidenti difficoltà, ma attenzione. Draghi non ha mai chiesto nulla e quindi quello che conta saranno le conseguenze. Perché una volta che hanno impallinato Draghi, cosa succederà?”
In quel caso, Draghi potrebbe dare le dimissioni?
“Draghi certamente aspetta di vedere chi diventerà il Presidente della Repubblica, dopo di che, va a dare in via formale le dimissioni. A quel punto vediamo che succede. Primo, chi c’è al Colle, secondo, in che modo gli ridà l’incarico, terzo se c’è una maggioranza piena oppure no. E se il nuovo Presidente della Repubblica gli ridà l’incarico e lui deve formare un nuovo governo, allora mi sa tutto dipenderà da chi saranno i componenti della prossima maggioranza”.
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La Casellati, quindi, è credibile come candidatura, ora come ora? Ce la potrebbe fare?
“La Casellati è certamente credibile. E’ già successo che dalla presidenza del Senato si sia passati alla presidenza della Repubblica. In più, è una donna, e questo gioca molto in suo favore in questo momento. Inoltre, se il centro destra la vota compatto con i 450 voti e se si aggiunge qualcuno del gruppo misto, è possibile che ce la faccia”.
La situazione è ancora confusa?
“La situazione non è confusa, è fluida”.